Questo contributo assume l’ottica della nuova economia istituzionale, secondo la quale le istituzioni incidono sul risultato economico, modificando i costi di transazione a carico dei soggetti economici e la convenienza relativa delle loro azioni. Diversamente...
Questo contributo assume l’ottica della nuova economia istituzionale, secondo la quale le istituzioni incidono sul risultato economico, modificando i costi di transazione a carico dei soggetti economici e la convenienza relativa delle loro azioni. Diversamente da quanto accade abitualmente in letteratura, l’analisi del legame tra assetti istituzionali e performance economica è qui effettuata con riferimento ad un contesto a sviluppo maturo, come quello italiano, e alla scala del governo locale.
L’ipotesi da dimostrare è che l’eccesso di frammentazione istituzionale, rispetto ai confini territoriali delle comunità reali, produce una crescita dei costi fissi di funzionamento altrimenti evitabile. Il lavoro assume la spesa corrente per le funzioni generali di amministrazione e quella per gli organi istituzionali come misura dei costi fissi di funzionamento, ne analizza le componenti e le determinanti attraverso la stima econometrica di due diverse funzioni di spesa comunale e simula, infine, il risparmio ottenibile introducendo una riorganizzazione territoriale del governo locale più coerente con i fenomeni socioeconomici e due modalità alternative di stima del fabbisogno. Per tre Regioni a statuto ordinario l’esercizio di simulazione viene esteso a maglie di riorganizzazione territoriale alternative.
Autore: a cura di Sabrina Iommi e Donatella Marinari