di L. Ghezzi, con la collaborazione di T. Ferraresi e S. Rosignoli
Le esportazioni estere della Toscana continuano anche nel 2013 ad essere l’unico vero elemento propulsivo per il sistema produttivo regionale. Al di là del dato aggregato, condizionato in negativo dalla dinamica dei metalli preziosi, sono molti i settori nei quali si osservano performance positive. In alcuni casi questo è la conferma di un sentiero di sviluppo che, pur attraversando le difficili fasi di questa lunga crisi, è partito molti anni addietro. In altri casi, si tratta di segnali positivi di una vitalità del sistema produttivo che confermano come praticamente in tutti i settori del manifatturiero esistano casi di imprese che hanno saputo ritrovare la forza per proiettarsi e conquistare i mercati esteri.
La debolezza del dollaro rispetto alla valuta europea ha in parte condizionato le imprese toscane che pur aumentando le vendite sul mercato nordamericano non sono riuscite a confermare gli eccezionali risultati osservati nel biennio precedente; nel complesso, però, la forza dell’euro non sembra aver condizionato il risultato su mercati lontani come quello mediorientale o asiatico. Il maggior problema per le vendite regionali è da rintracciare piuttosto nella scarsa domanda europea alla quale si può far fronte solo cercando nuovi e più dinamici mercati di destinazione finale.