Lavoro commissionato a IRPET dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Firenze. Coordinamento del gruppo di lavoro di S. Iommi.
Il presente lavoro è stato commissionato a IRPET dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Firenze quale strumento conoscitivo a supporto della programmazione delle proprie attività. È composto da sei contributi settoriali, che attingono alle diverse aree di studio dell’istituto. I capitoli sono così attribuiti: Tommaso Ferraresi cap. 1, Donatella Marinari cap. 2, Letizia Ravagli cap. 3, Silvia Duranti cap. 4 e Sabrina Iommi capp. 5 e 6. L’allestimento editoriale è di Elena Zangheri.
Il lavoro afferisce all’Area Sistemi locali, cultura e turismo, coordinata da Sabrina Iommi
Anche quest’anno IRPET fornisce un breve report di analisi delle principali tendenze socio-economiche regionali, quale materiale conoscitivo di supporto per l’assemblea annuale di programmazione della attività della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Il lavoro raccoglie in modo sintetico i principali andamenti macroeconomici e di contesto in cui il sistema regionale si trova a funzionare, oltre ad alcuni approfondimenti settoriali e tematici su cui più direttamente possono incidere gli interventi della Fondazione.
Si richiamano di seguito gli aspetti essenziali dell’analisi.
Gli andamenti economici complessivi risentono delle numerose criticità esistenti a scala internazionale. L’invasione russa dell’Ucraina e i conseguenti pacchetti di sanzioni hanno impresso una forte accelerazione alla dinamica dei prezzi delle materie prime, specialmente di quelle energetiche, contribuendo alle spinte inflattive già innescate dalle difficoltà di riattivazione post-Covid delle catene di fornitura internazionali. Nel frattempo sono venuti meno molti dei pacchetti di sostegno ai redditi delle famiglie e la politica monetaria ha subito una svolta restrittiva. Guardando alla capacità di esportazione del sistema produttivo, la Toscana va complessivamente meglio della media nazionale, ma rallenta nei primi mesi del 2023.
Per quanto attiene agli andamenti del mercato del lavoro, l’anno 2023 ha registrato non solo il superamento del numero di dipendenti del 2019, ma anche il riposizionamento sulla traiettoria di crescita della fase di ripresa fra 2015 e 2019, con dinamiche espansive che hanno riguardato pressoché tutti i settori. E’ cresciuta, inoltre, soprattutto la parte dei contratti di lavoro stabili (a tempo indeterminato e di apprendistato). I primi sei mesi del 2023, nonostante l’aumento sia congiunturale sia tendenziale del numero di dipendenti, evidenziano invece un calo della domanda, che si manifesta con la diminuzione degli avviamenti e la contrazione delle trasformazioni a tempo indeterminato. Il risultato positivo è esclusivamente dovuto ai contratti stabili, che crescono a causa della diminuzione delle cessazioni.
La dinamica inflattiva descritta ha conseguenze sulle condizioni socio-economiche delle famiglie, soprattutto sulle prospettive future, nonostante la ripresa che ha caratterizzato il mercato del lavoro. Molte famiglie, poi, hanno dichiarato di aver dovuto cambiare gli stili di consumo, sacrificando in particolare la spesa non strettamente indispensabile, come quella per viaggi, vacanze e tempo libero. Per i consumi alimentari è aumentata la ricerca dei prezzi più convenienti, mentre i consumi energetici sono stati ridotti. Interpellate sulle loro priorità di breve periodo, le famiglie indicano prevalentemente l’accesso in tempi ragionevoli ai servizi sanitari e la possibilità di accedere a un’occupazione di qualità. I problemi di breve periodo, infine, sono sentiti in modo molto più intenso di quelli di lungo (ad esempio, sostenibilità ambientale), come è tipico delle situazioni di incertezza.
Il focus dell’analisi si sposta poi su aspetti più settoriali. (…)