Il disagio abitativo in Toscana e i suoi riflessi sulla povertà delle famiglie

Nota di lavoro 34/2024 di C. Agnoletti, C. Ferretti e M. L. Maitino

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Nota di lavoro 34/2024 | Marzo

a cura di Chiara Agnoletti, Claudia Ferretti e Maria Luisa Maitino

Nel concetto di disagio abitativo rientrano condizioni di deprivazione caratterizzate da diversi gradi di intensità: dalle manifestazioni più acute, cioè i fenomeni di vera e propria esclusione abitativa, a forme meno manifeste ma più diffuse di disagio, che implicano una qualche forma di inadeguatezza dell’alloggio, dalla sua localizzazione al suo dimensionamento, dalla qualità dello stato di manutenzione fino all’eccessivo peso economico sulle risorse familiari.

Quest’ultimo aspetto, noto come problema dell’home affordability (cioè, sostenibilità delle spese per l’accesso all’abitazione), è il più diffuso nei territori a sviluppo maturo e il più sensibile all’evoluzione del contesto economico. Esso, infatti, è il risultato dell’interazione tra più fattori: l’evoluzione del mercato del lavoro, in termini di durata dei contratti e livello delle retribuzioni, dal lato della disponibilità del reddito da parte delle famiglie; il livello dei prezzi di mercato delle case e il costo dei mutui, oppure il livello degli affitti, dal lato delle uscite familiari da sostenere.

La combinazione di questi fattori tende ad assumere articolazioni differenziate per territorio, con picchi maggiori di disagio nelle aree più costose come le aree urbane e turistiche, e per soggetti sociali, con maggiori difficoltà a carico delle famiglie più giovani e a più basso reddito, oltre che con maggiore instabilità sul mercato del lavoro. Essendo quello della casa un bisogno primario, che può essere solo limitatamente contenuto, è evidente che al crescere della sproporzione tra risorse disponibili e costi dell’abitare, cresce l’esposizione delle famiglie a una condizione di povertà.

Nel seguito del lavoro proponiamo la costruzione di un indice di home affordability e l’analisi della sua evoluzione nel tempo, oltre che della sua articolazione territoriale e sociale. Seguono un richiamo agli strumenti di politica della casa vigenti e la stima di un fabbisogno finanziario per il loro potenziamento.

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