a cura di A. Angeli e P. Lattarulo
A cura di Andrea Angeli
Per potenziare l’azione di contrasto all’evasione fiscale il decreto-legge 203/2005 ha riconosciuto ai Comuni che collaborano alla scoperta di nuovi evasori una quota delle maggiori somme accertate e riscosse pari al 30%. La collaborazione si struttura attraverso l’invio da parte degli enti locali di segnalazioni qualificate contenenti le prove di una possibile evasione e successivamente nello svolgimento di un accertamento da parte degli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Se effettivamente viene scoperto un nuovo evasore il Comune incassa parte delle maggiori entrate riscosse relative ai soli tributi erariali. L’idea alla base di questo provvedimento è quindi quella di aumentare l’efficacia della lotta all’evasione coinvolgendo anche i Comuni quali amministrazioni pubbliche più vicine ai cittadini e perciò maggiormente informate su di essi. Per incentivare gli enti locali a prender parte a questa attività la quota ad essi assegnata è stata innalzata progressivamente nel corso degli anni fino ad arrivare, nel 2011, al 100%.
Sull’argomento leggi anche “Se anche il comune va a caccia di evasori”
Articolo su lavoce.info del 10/09/2019 a cura di Patrizia Lattarulo, Giulio Grossi, Maria Grazia Pazienza e Andrea Angeli