Questo numero di Flash Lavoro, che riassume l’andamento del mercato del lavoro toscano nel corso dell’anno 2019, esce nei giorni della grave crisi sanitaria, sociale ed economica provocata dall’epidemia di Covid-19. Le ripercussioni di questo shock...
Questo numero di Flash Lavoro, che riassume l’andamento del mercato del lavoro toscano nel corso dell’anno 2019, esce nei giorni della grave crisi sanitaria, sociale ed economica provocata dall’epidemia di Covid-19. Le ripercussioni di questo shock si annunciano pesanti per il paese, il Centro Studi di Confindustria stima una perdita del 10% di PIL nel primo semestre del 2020.
L’economia italiana si affaccia a questa fase con andamenti economici che, nell’ultimo trimestre del 2019, hanno mostrato segni di flessione. Nel quarto trimestre, il prodotto interno lordo del paese ha registrato una variazione congiunturale negativa pari allo -0,3% e i dati di gennaio sul mercato del lavoro confermano i segnali di contrazione dei livelli di occupazione rilevati a dicembre.
Anche in Toscana l’ultimo trimestre del 2019 non è stato positivo: se nell’arco dei dodici mesi, gli addetti dipendenti sono stati in media l’1,2% in più rispetto al 2019 la crescita mensile nell’ultima parte dell’anno tende a zero – a dicembre solo +0,4% – e il numero di nuovi contratti di lavoro avviati nel quarto trimestre cala del -4,5%. La variazione annuale dell’occupazione complessiva, dipendente e indipendente, è stata piuttosto modesta (+0,5%).
Anche la crescita dello stock di dipendenti con contratto stabile, intensa fino a luglio, si è fermata e sono apparsi i primi segni negativi.
L’OCCUPAZIONE NEI SERVIZI TURISTICI IN TOSCANA
Il turismo attiva una parte rilevante e in crescita dell’occupazione in Toscana. Nella fase peggiore della crisi post 2008 ha giocato un ruolo di ammortizzatore degli effetti occupazionali più negativi e successivamente ha vissuto una forte espansione, che ancora nel 2019 si manifestava chiaramente. Tra il 2009 e il 2018 il settore dei servizi turistici ha rappresentato il contributore principe in termini occupazionali.
Nel secondo decennio 2000 il suo sviluppo si è concentrato quantitativamente soprattutto nelle città d’arte, più “vocate” ad intercettare la nuova e crescente domanda turistica proveniente dai paesi extraeuropei. Viceversa dal punto di vista qualitativo il ruolo più importante lo ha giocato nelle aree interne, quelle rurali più “brandizzate” ma anche le aree montane più marginali, dove non di rado ha contribuito alla resilienza dei contesti produttivi e a frenare i fenomeni di abbandono. Nelle aree balneari il peso dell’occupazione turistica è determinante per l’equilibrio socioeconomico. L’occupazione nel settore è cresciuta nel decennio, tuttavia in misura non sufficiente a bilanciare, anche solo in termini quantitativi, l’occupazione industriale persa nella grande crisi.
L’occupazione nei servizi turistici ha caratteristiche qualitative note, che tuttavia è bene rimarcare.
Un minor contenuto di lavoro a parità di posizioni contrattuali avviate, determinato dalla stagionalità delle attività turistiche.
Una conseguente durata dei contratti inferiore alla media del complesso dei settori e una maggior flessibilità, testimoniata dall’incidenza delle forme a tempo determinato e ancor meno strutturate, come il lavoro a chiamata, che nel 2018 pesa per il 20% del totale.
Un lavoro che coinvolge appieno donne e stranieri, che nel 2018 rappresentano circa il 37% degli avviamenti, anche in questo caso in misura non superiore al complesso dei servizi.
Il turismo attiva una moltitudine di figure professionali qualificate e non qualificate che non incorporano livelli di istruzione formale particolarmente elevati. Rispetto ad altre economie parimenti influenzate dal turismo, come quella veneta, le professioni turistiche qualificate sembrano coinvolgere maggiormente la componente residente italiana rispetto agli stranieri.
I servizi turistici rappresentano nel complesso una parte rilevante di un modello economico regionale caratterizzato dall’internazionalizzazione, estensivo sotto il profilo occupazionale, sempre più orientato al terziario. L’irrompere del Covid-19 ha bruscamente messo in discussione, non sappiamo per quanto, questo modello. Sarà quindi nostra cura monitorare gli impatti che l’emergenza sanitaria sta avendo anche in termini occupazionali su un settore così rilevante per l’economia regionale.
Trimestrale di informazione dell'Osservatorio regionale del Mercato del lavoro
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