TOSCANA NOTIZIE – FLASH LAVORO N. 46/2020

Trimestrale di informazione dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro

IRPET - Regione Toscana Settore Lavoro

Toscana Notizie – Flash Lavoro n. 46/2020

L’economia italiana, dopo la forte contrazione registrata nella prima metà dell’anno per gli effetti dell’emergenza sanitaria, registra un consistente recupero nel terzo trimestre, misurato da una crescita congiunturale del Pil pari al 15,9%. A causa delle flessioni dei primi due trimestri, la variazione tendenziale resta negativa nella misura del -5% con una previsione di -8% per l’anno 2020. La ripresa dell’attività produttiva si accompagna a un marcato incremento, sul trimestre precedente, dell’input di lavoro in termini di ULA (+18%) mentre le posizioni lavorative hanno registrato soltanto una debole crescita (+0,8%, -2,7% sul terzo trimestre 2019).
In Toscana il lavoro dipendente, misurato in addetti, registra una variazione congiunturale del +0,4% e una tendenziale pari a -4,1%, 46mila dipendenti in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Sono i contratti a termine (-49mila) a determinare questo risultato mentre il lavoro stabile, per il blocco dei licenziamenti, mostra ancora variazioni leggermente positive. Il fermo delle attività economiche, infatti, ha congelato le assunzioni e, anche in questo trimestre, gli avviamenti, nonostante la fine del lockdown, sono inferiori del 22% rispetto al 2019, 43mila contratti in meno.
Il tasso di occupazione tra 15 e 64 anni ha perso 1,4 punti (da 67,5 a 66,1), particolarmente penalizzate le donne che vedono un aumento delle disoccupate del 16%, circa 8.000, contro l’11% degli uomini.
Il numero di ore di cassa integrazione guadagni autorizzate tra luglio e settembre 2020 è pari a 65 milioni, circa la metà rispetto al boom dei mesi di aprile e maggio (131 milioni), ma comunque superiore al totale del 2014, anno del massimo utilizzo di CIG negli anni pre Covid.

Il mercato del lavoro in Toscana nella seconda ondata pandemica

La stima degli addetti dipendenti in Toscana, basata sulle comunicazioni obbligatorie, mostra, tra agosto e novembre, una sostanziale stabilità intorno ai valori di fine febbraio. Con le prime riaperture dopo il lockdown, tra maggio e giugno, i servizi nelle aree del turismo balneare, ma anche l’industria e le costruzioni, hanno permesso, con le loro assunzioni, il recupero delle forti perdite di aprile.
Questi risultati positivi sono stati però azzerati, con la fine di giugno, dalla cessazione dei contratti a termine della scuola e la stasi dei settori industriali e del commercio, che hanno riportato il numero di dipendenti, nei mesi di luglio e agosto, ai livelli di inizio marzo. Tra settembre e ottobre si è osservato un bilanciamento tra progressiva chiusura dei contratti estivi e ripresa delle assunzioni nella scuola che ha lasciato invariato il numero complessivo dei dipendenti.
Il confronto tra gli undici mesi del 2020 e del 2019 restituisce una variazione negativa di 26mila posti di lavoro (-2,4%), questo risultato è composto dalla perdita di 34mila contratti a termine, compresi gli apprendisti, e dalla sostanziale tenuta dell’indeterminato (+8mila). Il settore dei servizi turistici ha contribuito per più della metà alla contrazione complessiva dei posti di lavoro, seguono il commercio, gli altri servizi e la manifattura del Made in Italy, in particolare la moda. L’unico settore che ha un numero di dipendenti superiore ai livelli del 2019 è quello delle costruzioni, a seguito della ripartenza di attività quali i cantieri anti-dissesto idrogeologico o per l’edilizia residenziale pubblica, scolastica e penitenziaria.
Tra ottobre e novembre ritorna a crescere il numero di ore autorizzate di cassa integrazione causale Covid-19 in tutte e tre le sue componenti, ordinaria, deroga e Fondi di solidarietà.

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