CITTÀ E AREE PERIFERICHE IN ERA (POST)COVID: VERSO NUOVE SCELTE ABITATIVE?

Osservatorio Covid-19. Nota 25/2021

IRPET

Nota 25/2021 sugli effetti economici del Covid-19

La pandemia da Covid-19 ha rappresentato un momento di trasformazione, oltre che sul piano economico e sanitario, anche su quello dei comportamenti sociali alcuni dei quali in grado di indurre modifiche, talvolta permanenti, negli stili di vita. In particolare, il lockdown imposto per fronteggiare la crisi sanitaria ha determinato la consistente diffusione di una serie di attività prima poco sviluppate quali lo smart working, l’e-commerce e la didattica a distanza. Il ricorso a queste modalità di lavoro, di acquisto e di istruzione ha evidentemente ridotto le esigenze (o le possibilità) di spostamento, divenute significativamente inferiori rispetto al passato. Simmetricamente, il fatto di trascorrere molto più tempo all’interno della propria abitazione sia per motivi di lavoro ma anche per le necessità legata alla diffusione del virus, ha alimentato una domanda di qualità dell’abitare fondata su parametri diversi rispetto al passato. Per entrambi questi motivi è probabile che alcuni territori potranno diventare, in futuro, più attrattivi di quanto non lo siano stati fino ad oggi, modificando la geografia delle preferenze abitative: si tratterà in particolare di quei luoghi che riusciranno a garantire contesti abitativi più ampi e magari in luoghi più salubri – o percepiti come tali – in modo da conciliare con maggiore soddisfazione gli spazi di vita con quelli di lavoro, in un nuovo equilibrio tra costo dell’abitare e costo del pendolarismo. L’accessibilità rimarrà essenziale per definire le scelte localizzative, ma a prevalere in questo nuovo contesto sarà la dotazione di reti immateriali, anziché quelle di trasporto, tanto da suggerire almeno una parziale revisione del concetto di prossimità e di concentrazione urbana. (…)

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