TOSCANA NOTIZIE – FLASH LAVORO N. 47/2021

Trimestrale di informazione dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro

IRPET - Regione Toscana Settore Lavoro

Toscana Notizie – Flash Lavoro n. 47/2021

Nel quarto trimestre del 2020 l’economia italiana, dopo il recupero realizzato tra luglio e settembre, registra una nuova contrazione a causa degli effetti economici delle nuove misure adottate per il contenimento dell’emergenza sanitaria. Si aggrava il calo tendenziale del Pil: da -5,1% del trimestre precedente a -6,6% degli ultimi tre mesi. Nell’intero anno la perdita stimata da Istat raggiunge il -8,9%.
Nell’anno 2020 in Toscana il lavoro dipendente, misurato in addetti, ha registrato una variazione annuale pari a -2,3%, 25mila dipendenti in meno rispetto alla media dell’anno precedente. Sono i contratti a termine a determinare questo risultato mentre il lavoro stabile, per il blocco dei licenziamenti, mostra una variazione leggermente positiva Il blocco delle attività economiche, pur con intensità e estensioni diverse nel corso dell’anno, ha congelato le assunzioni: gli avviamenti sono stati inferiori del 22,6% rispetto al 2019, 182mila contratti in meno. Particolarmente penalizzate le donne così come i giovani e gli immigrati a causa della loro maggior presenza nei settori dei servizi e con alta incidenza di lavoro precario.
Il numero di ore di cassa integrazione guadagni autorizzate nell’anno è pari a 276 milioni, ipotizzando un utilizzo effettivo nell’anno del 70% si tratterebbe di un numero di unità lavorative “congelate” a zero ore pari a 95mila.

I flussi di lavoro nel 2020

Un mercato del lavoro fiacco, vischioso, più diseguale e polarizzato è l’eredità che dodici mesi di pandemia lasciano alla Toscana. L’emergenza sanitaria si è espressa nel lavoro attraverso il congelamento delle assunzioni e la perdita di molte posizioni a termine, mentre il blocco dei licenziamenti economici e la gestione in deroga della CIG hanno protetto soprattutto le posizioni a tempo indeterminato. L’unica posta di lavoro che cresce – ed in misura corposa – è il lavoro domestico, probabilmente sospinto dall’eccezionale domanda di assistenza delle famiglie alle prese con la pandemia e dall’emersione di precedenti rapporti irregolari non più sostenibili in condizioni di forte limitazione alla circolazione.

Il bilancio in rosso del 2020 è, quindi, gravato da una varietà di squilibri: la crisi ha travolto un gran numero di posizioni stagionali, che non sono sopravvissute alle difficoltà dei territori turistici, le professioni intermedie, specialmente quelle di tipo manuale, hanno subito perdite senza precedenti e il lavoro nei distretti della moda, nonostante la CIG, è gravemente ridimensionato. Questi squilibri penalizzano, per riflesso, soprattutto le categorie di lavoratori più fragili, quelli a termine, a basso reddito, giovani in ingresso nel mercato del lavoro e le donne.

Potrebbero interessarti anche...

Trimestrale di informazione dell'Osservatorio regionale del Mercato del lavoro

Leggi...

Trimestrale di informazione dell'Osservatorio regionale del Mercato del lavoro

Leggi...

Trimestrale di informazione dell'Osservatorio regionale del Mercato del lavoro

Leggi...

Trimestrale di informazione dell'Osservatorio regionale del Mercato del lavoro

Leggi...