Nota congiunturale 5/2021. A cura di Enrico Conti
Nota congiunturale 5/2021 | Novembre
A cura di Enrico Conti
Il Covid-19 si è abbattuto nel 2020 con particolare virulenza sull’economia turistica della Toscana, facendo leva proprio sulle caratteristiche e i punti di forza del settore. Un settore che negli ultimi due decenni si è fortemente internazionalizzato e ha trovato nel turismo straniero, in particolare extraeuropeo, praticato dai nuovi ceti benestanti frutto dell’ultima fase della globalizzazione, elementi di dinamismo e resilienza alla debolezza della domanda interna, accentuatasi dopo la crisi del 2008. Questo segmento è stato senza alcun dubbio il più penalizzato dall’insorgenza del Covid-19, che ha di fatto impedito o fortemente scoraggiato gli spostamenti in aereo e di più lunga tratta, ha nuociuto particolarmente alle forme di viaggio organizzate e alle strutture collettive, premiando invece, seppur solo in termini relativi come è ovvio, gli spostamenti a più corto raggio, le forme auto-organizzate, e le tipologie ricettive più capaci di garantire o far percepire il distanziamento sociale.
Il venir meno della domanda extraeuropea ha inciso in modo particolare sul turismo in città d’arte e su alcune aree collinari, nonché sulla ricettività alberghiera, e ha contribuito considerevolmente a ridurre il consumo turistico e il suo impatto sull’economia regionale. Fortunatamente la Toscana, come abbiamo più volte sottolineato nel corso degli studi portati avanti nell’ultimo decennio, è un’economia turistica solida proprio perché caratterizzata dalla multidimensionalità, dalla capacità di offrire, talvolta in un solo viaggio, molteplici motivazioni di visita. (…)