Studio è stato commissionato all’IRPET da Regione Toscana - Autorità di Gestione del POR-FEASR. A cura di Mauro Viccaro, Severino Romano, Mario Cozzi, Adele Coppola di SAFE-UniBas; Giovanni Belletti, Laura Fastelli, Andrea Marescotti, Matteo Mengoni,...
Questo studio è stato commissionato all’IRPET da Regione Toscana – Autorità di Gestione del POR-FEASR. Il lavoro è stato realizzato da Mauro Viccaro, Severino Romano, Mario Cozzi, Adele Coppola di SAFE-UniBas, Giovanni Belletti, Laura Fastelli, Andrea Marescotti, Matteo Mengoni, Massimo Rovai di Laboratorio di Studi Rurali Sismondi, Simone Bertini, dirigente dell’Area Sviluppo locale, sistemi produttivi e imprese dell’IRPET (che lo ha anche coordinato), Sara Turchetti, con la collaborazione di Renato Paniccià, Paolo Chini, Maria Luisa Maitino, Valentina Patacchini.
Editing a cura di Elena Zangheri.
In questa sezione utilizziamo una tavola input-output interregionale del 2016 per evidenziare il posizionamento dell’agricoltura toscana nella filiera dell’agri-food e i legami diretti con gli altri settori che ne fanno parte. Per filiera dell’agri-food intendiamo i legami a monte e a valle della fase di produzione agricola, quindi dalla produzione e distribuzione degli input fino alla trasformazione e consumo finale. Generalmente l’agricoltura si trova nelle fasi intermedie, in quanto acquista input dai settori dell’agro-industria, della chimica e della meccanica e rifornisce di cibo, fibre e combustibili i settori a valle che domandano queste materie prime (OECD, 2020). D’altra parte, l’industria alimentare e delle bevande, in quanto settore di trasformazione, ha un legame più stretto con il consumo finale.
Un altro obiettivo di questa sezione è di valutare il contributo della filiera dell’agri-food alla nostra sicurezza alimentare. In particolare, fino a che punto la nostra offerta di cibo dipenda dall’estero. Il concetto di sicurezza alimentare è più ampio ed è funzione sia della disponibilità di cibo sia della domanda (distribuzione dei redditi, status di salute degli individui, ecc…); inoltre, va letto in una dimensione dinamica (stabilità nel tempo). L’Italia è inserita in un contesto internazionale privilegiato, in quanto la partecipazione al mercato unico europeo garantisce delle basi solide di sufficiente disponibilità alimentare; anzi, spesso, come nella maggior parte dei paesi avanzati, il problema cruciale è stato l’eccessiva offerta che ha determinato spreco alimentare più la carenza di cibo.
Tuttavia, alla luce della crisi sanitaria ed economica determinata dalla pandemia da covid-19, vale la pena riportare all’attenzione sul funzionamento della filiera dell’agri-food in termini di risposta alla domanda finale di prodotti agricoli freschi e prodotti agro-industriali. (…)