Trimestrale di informazione dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro
Nel IV trimestre del 2021 il Pil nazionale, ha registrato un aumento del +0,6% rispetto al trimestre precedente e del +6,2% sullo stesso periodo del 2020. L’anno chiude con +6,6% rispetto al 2020.
Anche l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, aumenta sia su base trimestrale (+0,2% rispetto al III trimestre 2021) sia su base annua (+6,2% rispetto al IV trimestre 2020); un andamento coerente a quello dell’attività economica misurata dal Pil.
Il 2021 è stato un anno di ripresa anche per l’economia toscana dopo l’intensa frenata del 2020.
Gli effetti del miglioramento del contesto pandemico si sono riverberati sull’attività economica che si è mantenuta, con l’eccezione dei mesi iniziali dell’anno, su valori superiori a quelli dell’anno precedente nel corso di tutto il 2021.
Nel mercato del lavoro si osservano segnali di recupero delle posizioni lavorative: a partire da maggio di quest’anno, con la fine dei periodi di alternanza tra zone gialle e arancioni, il numero di avviamenti ha superato i livelli del 2019 e lo stesso si è verificato in tutti i mesi successivi. Nel complesso gli addetti dipendenti mostrano, nel quarto trimestre, un buon recupero rispetto allo stesso periodo del 2020 e superano, con una variazione di +1,5%, i livelli degli stessi mesi pre-pandemia, la media annuale torna ai valori del 2019 (+0,2%). In pressoché tutte le attività economiche si registrano aumenti rispetto al 2020 mentre nei confronti dell’ultimo trimestre 2019 i settori della manifattura del made in Italy, il commercio e i servizi turistici sono ancora distanti dai valori pre-pandemia. Molto positivi i risultati delle costruzioni, della meccanica e della chimica e farmaceutica. Nel terziario soltanto i servizi dell’istruzione, della sanità e i servizi informatici mostrano variazioni altrettanto positive Le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni e dei Fondi di Integrazione Salariale, autorizzate tra ottobre e dicembre 2021, sono in fortissima riduzione, -75%, così come il dato annuo, -37%.
La transizione dall’istruzione al lavoro è in Italia una fase non priva di criticità. Molti giovani in uscita dai percorsi di istruzione non hanno infatti mai avuto precedenti contatti con il mondo del lavoro, scontando così un gap di esperienza e skills rispetto ai lavoratori più maturi. In questo contesto, le modalità di inserimento nel mercato del lavoro possono avere un ruolo fondamentale nel favorire un proficuo inizio di carriera. Alcune modalità di inserimento, in particolare l’apprendistato, sono infatti specificatamente pensate per colmare il gap di esperienza dei giovani, perché offrono una formazione on the job accompagnata da significativi vantaggi economici per il datore di lavoro.
Per comprendere se il contratto di apprendistato riesce veramente a favorire le carriere lavorative dei giovani, si è effettuata un’analisi di tipo controfattuale, confrontando gli esiti occupazionali degli apprendisti con i giovani inseriti nel mercato del lavoro con altre modalità.
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