A minimum income in Italy

Articolo su "EUROMOD Working Paper Series" di L. Ravagli

di Letizia Ravagli

Con l’aggravarsi della crisi economica il tema della povertà e dei modi per combatterla è tornato al centro del dibattito scientifico e politico. Uno degli strumenti più adeguati per proteggere le famiglie dalla povertà e dall’esclusione sociale è il reddito minimo garantito. Nonostante le ripetute raccomandazioni europee e il peggioramento degli indicatori di povertà l’Italia è, tuttavia, ancora priva di un reddito minimo universale e nazionale.
Questo lavoro interviene nel dibattito proponendosi due obiettivi. Il primo è effettuare un’analisi degli schemi di reddito minimo implementati nei paesi europei, evidenziandone le caratteristiche principali e valutandone lacapacità di copertura e di adeguatezza nel proteggere le persone a rischio di povertà. Il secondo è stimare i costi e i benefici dell’introduzione di un reddito minimo in Italia. La ricerca si avvale del modello di microsimulazione EUROMOD, sviluppato da ISER (Institute for Social and Economic Research) per i paesi
dell’Unione Europea.

Il paper è il risultato di un periodo di ricerca svolto presso ISER (Institute for Social and Economic Research)-University of Essex (UK) finanziato dal 7 ° Programma Quadro della Commissione Europea (FP7/2013-2017) sotto l’accordo di sovvenzione n°312691, nell’ambito del progetto InGRID (Inclusive Growth Research Infrastructure Diffusion)

Ricerca scaricabile dal sito EUROMOD Working Paper Series

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