A cura di N. Sciclone. Hanno partecipato: S. Duranti, N. Faraoni, M. L. Maitino, V. Patacchini e L. Ravagli
Questo studio è stato commissionato all’IRPET da Regione Toscana – Autorità di Gestione del POR-FSE. Il lavoro è stato curato da Nicola Sciclone, dirigente dell’Area Lavoro, istruzione e welfare dell’IRPET. Hanno partecipato: Silvia Duranti, Natalia Faraoni, Maria Luisa Maitino, Valentina Patacchini e Letizia Ravagli.
Il nuovo ciclo di programmazione si inserisce in un quadro macroeconomico le cui prospettive sono ancora lontane dal mostrare un incontrovertibile e duraturo miglioramento. La produttività resta debole e con essa la crescita potenziale. Sullo sfondo del paese restano intatti numerosi squilibri. L’elenco è lungo. Ci sono quelli di bilancio, sui saldi di finanza pubblica, che comprimono la possibilità di politiche espansive, in particolare sul fronte degli investimenti pubblici. C’è la scandalosa evasione delle imposte. Non possono essere trascurati, come fattori di criticità, i ritardi nei meccanismi decisionali della pubblica amministrazione. O le ridotte pressioni concorrenziali in alcuni settori. Pesa anche, negativamente, un sistema di istruzione e formazione in molte sue parti ancora legato all’idea della conoscenza come valore in sé, priva di interconnessioni economiche e legami con il sistema produttivo. Nonostante i più elevati tassi di occupabilità, l’istruzione terziaria professionalizzante continua ad essere limitata. A tutto questo si aggiunga, l’inasprimento delle disuguaglianze fra famiglie, territori e generazioni. L’insieme di questi, come altri problemi, ancora irrisolti, si riflettono negativamente sulla dinamica del ciclo economico e sulla coesione sociale. (…)