A cura di S. Turchetti, V. Patacchini
Questo studio è parte integrante dell’attività comune IRPET-Regione Toscana “Caratteristiche e tendenze dell’agricoltura in Toscana”, prevista per il 2024 (3.2024), ed è stato commissionato all’IRPET dall’Autorità di Gestione del FEASR in accordo con la Direzione generale “Agricoltura e Sviluppo Rurale” di Regione Toscana. Lo studio è stato svolto nell’ambito dell’area “Settori produttivi e imprese” dell’IRPET. Hanno partecipato alle fasi di disegno dello studio, raccolta ed elaborazione dei dati e scrittura del report: Sara Turchetti e Valentina Patacchini. L’allestimento editoriale è stato curato da Elena Zangheri (IRPET).
Questa ricerca esplorativa ha come obiettivo di comprendere come sta cambiando il lavoro agricolo nei territori della Toscana, approfondendo i legami tra variazioni in termini di superficie coltivata e manodopera familiare ed eventuali modificazioni nella domanda di lavoro salariato.
Come è normale che sia in un contesto di terziarizzazione dell’economia, il peso del settore agricolo sul totale dell’economia ha perso di rilevanza ovunque in Italia e in Toscana. Questa tendenza generale spesso si è combinata con l’innescarsi di processi di selezione favorevoli alla sopravvivenza delle aziende più moderne e competitive, da cui aspettarsi spiazzamento di lavoro agricolo, soprattutto quello meno qualificato. D’altra parte, la minore disponibilità di lavoro familiare può aver inciso positivamente sulla variazione della domanda di lavoro salariato, in particolare nelle fasi di picco stagionale della produzione e per piccoli sistemi produttivi come quello toscano.
Una prima analisi a livello provinciale mostra che la variazione della domanda di lavoro salariato è associata alla disattivazione del settore e/o a una specializzazione sempre più spinta in specifici ordinamenti produttivi in alcuni territori: gran parte della contrazione degli addetti è dovuta al venir meno dei conduttori e delle rispettive aziende, mentre i lavoratori dipendenti sono aumentati prevalentemente in quelle province dove più spinta è stata la specializzazione in specifici ordinamenti.
Utilizzando come maglia territoriale di riferimento il sistema locale del lavoro (SLL), una seconda analisi evidenzia, innanzitutto, la riduzione significativa dell’agricoltura di montagna e di alcuni ordinamenti produttivi, come oliveti, gran parte delle varietà di vitigno comune e i seminativi, mentre è cresciuta l’ortofloricoltura. Al fine di comprendere le conseguenze sul lavoro, abbiamo utilizzato una procedura cluster k-means, individuando tre gruppi di SLL: i) SLL con agricoltura in declino; ii) SLL con spiazzamento delle attività agricole; iii) SLL con elevate specializzazioni.