a cura di E. Conti, S. Duranti e L. Piccini
Il presente documento è stato realizzato da un gruppo di lavoro coordinato da Nicola Sciclone. Il lavoro è stato svolto da Enrico Conti, Silvia Duranti e Leonardo Piccini. Hanno partecipato alle elaborazioni statistiche: Valentina Patacchini, Giulia Peruzzi, Stefano Rosignoli e Stefania Salvucci. Editing a cura di Elena Zangheri.
Il decreto legislativo 68/2012 ha recentemente rivisto la normativa in materia di diritto allo studio con l’obiettivo di garantire l’erogazione di Livelli Essenziali delle Prestazioni per il conseguimento del pieno successo formativo in modo uniforme sul territorio nazionale. A tal fine, il decreto ha previsto che la determinazione dell’importo standard della borsa si basi sulla rilevazione dei costi di mantenimento agli studi, in termini di costi delle prestazioni essenziali relative alle seguenti voci di costo: materiale didattico, trasporto, ristorazione, alloggio e accesso alla cultura (art. 7).
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di stimare un importo standard “Toscano” della borsa di studio, capace di garantire i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) prefigurati dall’articolo 7 del decreto legislativo 68/2012. Per stimare il costo di mantenimento dei borsisti la procedura più utilizzata fa leva su indagini campionarie rivolte agli studenti o ai borsisti, che rilevino i livelli di consumo e quindi di spesa relativi alle diverse voci di costo di mantenimento agli studi. Tuttavia, un’indagine di questo tipo conduce a risultati fortemente influenzati dalla soggettività dell’intervistato e non permette un’agevole replicabilità nel tempo o un’estensione ad altre regioni italiane. Al fine di fornire una metodologia di stima del costo di mantenimento che sia facilmente replicabile e che dia risultati il più possibile oggettivi, si è scelto di procedere ad una stima basata su fonti indirette, differenziate per tipologia di costo.
La ricerca è realizzata nell’ambito del Fondo sociale Europeo Programma Operativo della Toscana