Working paper 4/2022 di E. Conti, M. L. Maitino, M. Mariani e N. Sciclone
Per i piccoli comuni collinari e montani, specie se caratterizzati da un qualche pregio paesaggistico, il turismo rappresenta un’importante opzione di sviluppo e di contrasto alla marginalità. In seguito all’affermarsi dei modelli di turismo esperienziale e lento, il ripristino delle storiche vie di pellegrinaggio può offrire nuove chance a questi territori.
Lo studio intende misurare l’effetto causale, in termini di presenze turistiche e spesa turistica, del ripristino del tratto toscano della Via Francigena che si è prodotto sui comuni minori attraversati dal percorso e, indirettamente, sui comuni minori ad essi circostanti (spillover). Adottando l’approccio dei risultati potenziali, l’analisi prende le mosse da recenti studi metodologici sull’inferenza causale in presenza di unità interferenti e, distinguendo tra le aree che al ripristino della Via erano poco attrattive turisticamente da quelle che invece lo erano, definisce le quantità causali di interesse e le stima utilizzando il metodo della differenza nelle differenze opportunamente generalizzato. I risultati suggeriscono che il ripristino della Via abbia contribuito a porre un argine efficace al tendenziale declino turistico delle aree poco attrattive, sebbene ciò sia accaduto limitatamente ai comuni attraversati, e con minor certezza statistica e in misura più contenuta in quelli limitrofi. Nelle aree già turisticamente affermate, i risultati suggeriscono che il ripristino della Via abbia ulteriormente rafforzato il turismo, con effetti positivi generalizzati dal punto di vista geografico.