Working paper 6/2022 di M. L. Maitino, M. Mariani, V. Patacchini, L. Ravagli, N. Sciclone
Nel 2019 è stato introdotto in Italia per la prima volta un reddito minimo garantito, il cosiddetto Reddito di cittadinanza, un sostegno monetario alle famiglie povere accompagnato da percorsi di inclusione lavorativa e sociale per i beneficiari. Questo lavoro descrive una valutazione degli effetti occupazionali del Reddito di cittadinanza sui beneficiari inviati ai Centri per l’Impiego (Cpi) della Toscana per la stipula del Patto per il Lavoro. La valutazione è condotta impiegando una differenza nelle differenze con più tempi e coorti di ingresso al trattamento e facendo ricorso a fonti di dati amministrative. I beneficiari sono confrontati, mensilmente, con i non beneficiari, prima e dopo la politica, in termini di giornate lavorate. I risultati mostrano che, nei primi mesi dopo l’introduzione, il Reddito di cittadinanza provoca una riduzione delle giornate lavorative ma, successivamente, dopo un iniziale rodaggio dei Cpi e l’assunzione dei navigator, l’effetto occupazionale diventa positivo, con solo un leggero rallentamento durante l’emergenza dovuta al Covid-19. L’aumento delle giornate lavorative, maggiore per i giovani italiani con una precedente esperienza lavorativa nel commercio al dettaglio e nel turismo, è, però, molto contenuto (+3% in media) e, quindi, non in grado di far uscire i destinatari dalla condizione di povertà.