Il commercio in Toscana: tra cambiamenti strutturali e nuove sfide

Conferenza stampa in Regione Toscana. Interviene Nicola Sciclone

In presenza

Dal:13/04/2023al:13/04/2023

Dalle ore:14:00alle:00:00

Sala Cutuli di palazzo Strozzi Sacrati - Piazza Duomo 10 a Firenze

Rapporto sul commercio in Toscana

E’ stato presentato oggi alle ore 14.00 in Regione Toscana, nella sala stampa Cutuli a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, il Rapporto IRPET “Il commercio in Toscana: tra cambiamenti strutturali e nuove sfide”. Presente l’assessore all’economia Leonardo Marras ed il direttore di IRPET Nicola Sciclone

Un’istantanea del commercio in Toscana, settore che contribuisce per il 10% al fatturato regionale, con oltre 28mila imprese e che si è trasformato nel tempo, sia per il progressivo aumento delle dimensioni medie degli esercizi che per la diffusione di nuovi modi e modelli di distribuzione e di vendita online.

“Settore rilevante per l’economia toscana – ha commentato il direttore Nicola Sciclone – che pesa per il 9% in termini di addetti, per l’8% sul monte salari e che soprattutto contribuisce a mantenere e rafforzare il tessuto economico-sociale di tante realtà grazie alla sua presenza diffusa e capillare. Il piccolo esercizio diffuso sul territorio, in molti casi strettamente collegato ai flussi turistici, svolge una funzione sociale determinante. Nel corso degli ultimi anni il commercio ha subito trasformazioni importanti: è cresciuto in termini di dimensione grazie alla GDO e ha dovuto affrontare sfide sotto il profilo delle innovazioni digitali e processi di agglomerazione per intercettare meglio la domanda”.

Le principali sfide per i futuro? “Riguardano la digitalizzazione – ha aggiunto -, che va ad incidere sulla modifica del contenuto professionale e sulla necessità di competenze specifiche e quindi anche sulle dinamiche occupazionali rispetto a profili ed ubicazione del lavoro. Le aggregazioni di impresa, che rafforzano i contesti in cui opera l’attività commerciale, mediante la creazione di centri commerciali naturali e/o distretti urbani del commercio. Ed infine la digitalizzazione dei centri commerciali naturali, che può diventare una possibile strategia per favorire le aggregazioni e garantire la digitalizzazione dei propri prodotti”.

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