La flessibilità del lavoro in Toscana. risultati preliminari dell’indagine IRPET

Apertura dei lavori: RICCARDO NENCINI, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Presiede: GIOVANNI MALTINTI, Dirigente IRPET Relazioni: Flessibilità: luoghi comuni e problemi reali – EMILIO REYNERI – Università di Milano Risultati...

In presenza

Dal:30/03/2004al:30/03/2004

Dalle ore:alle:00:00

Consiglio Regionale
Sala del Gonfalone
Via Cavour, 2 - Firenze

Apertura dei lavori: RICCARDO NENCINI, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana
Presiede: GIOVANNI MALTINTI, Dirigente IRPET
Relazioni:
Flessibilità: luoghi comuni e problemi reali – EMILIO REYNERI – Università di Milano
Risultati preliminari dell’indagine IRPET sulla flessibilità del lavoro in Toscana – FRANCESCA GIOVANI – Ricercatrice IRPET
Discussant: PAOLO GIOVANNINI, Università di Firenze; MAURO GRASSI Direttore generale Politiche Formative e Lavoro della Regione Toscana
Interventi del gruppo di lavoro: Maria Carla Meini, Alessandra Pescarolo, Franco Bortolotti, Tommaso Nannicini, Sara Mele
Conclusioni: ALESSANDRO PETRETTO -Direttore IRPET

La flessibilità del lavoro è un fenomeno sempre più frequentemente discusso, al centro del dibattito politico e sotto i riflettori dell’opinione pubblica, ma non sempre ben definito nella sua portata e qualità.
La crucialità del tema e il suo rilievo nella vita di molti lavoratori e di molte famiglie, hanno spinto l’IRPET, sollecitato dal Consiglio Regionale della Toscana, a studiare le cause, le forme e anche le conseguenze sociali di queste modalità di lavoro.
Obiettivo prioritario dello studio è stato quello di rispondere ai seguenti interrogativi: la flessibilità è una scelta o una imposizione? E’ l’interpretazione italiana della “mobilità americana” attraverso i lavori o la riproposizione della precarizzazione? è un trampolino o una trappola?
La ricerca non è ancora tanto avanzata da dare risposte definitive a queste domande, ma si può già suggerire l’ipotesi, coerente con una visione articolata della nostra regione, che la flessibilizzazione e i suoi effetti siano molto diversi a seconda del contesto socioeconomico e della tipologia del sistema locale nel quale si esplicano.