Barometro del Covid-19. Numero 22/2021
Barometro del Covid-19. Numero 22/2021
Un mercato del lavoro fiacco, vischioso, più diseguale e polarizzato è l’eredità che dodici mesi di pandemia lasciano alla Toscana. L’emergenza sanitaria si è espressa nel lavoro attraverso il congelamento delle assunzioni e la perdita di molte posizioni a termine, mentre il blocco dei licenziamenti economici e la gestione in deroga della CIG hanno protetto soprattutto le posizioni a tempo indeterminato. L’unica posta di lavoro che cresce – ed in misura corposa – è il lavoro domestico, probabilmente sospinto dall’eccezionale domanda di assistenza delle famiglie alle prese con la pandemia e dall’emersione di precedenti rapporti irregolari non più sostenibili in condizioni di forte limitazione alla circolazione.
Il bilancio in rosso del 2020 è, quindi, gravato da una varietà di squilibri: la crisi ha travolto un gran numero di posizioni stagionali, che non sono sopravvissute alle difficoltà dei territori turistici, le professioni intermedie, specialmente quelle di tipo manuale, hanno subito perdite senza precedenti e il lavoro nei distretti della moda, nonostante la CIG, è gravemente ridimensionato. Questi squilibri penalizzano, per riflesso, soprattutto le categorie di lavoratori più fragili, quelli a termine, a basso reddito, giovani in ingresso nel mercato del lavoro e le donne. (…)