Il commercio in Toscana: tra cambiamenti strutturali e nuove sfide

Rapporto a cura di C. Agnoletti e V. Patacchini

Chiara Agnoletti e Valentina Patacchini con il coordinamento di Simone Bertini

Il rapporto è stato curato da Chiara Agnoletti e Valentina Patacchini e afferisce all’Area Settori produttivi e imprese coordinata da Simone Bertini.

Il commercio al dettaglio, in sede fissa, è un settore estremamente variegato che include sia i piccoli esercizi, diffusi più o meno uniformemente sul territorio regionale, sia i grandi attrattori commerciali, che al contrario hanno una presenza molto più concentrata in corrispondenza delle aree a maggiore densità abitativa. La struttura del comparto si è trasformata nel corso del tempo, sia in riferimento al progressivo aumento delle dimensioni medie degli esercizi sia alla introduzione di innovazioni legate alla diffusione delle tecnologie digitali, che hanno ampliato notevolmente l’offerta di prodotti e al contempo hanno esteso la platea dei soggetti che possono immettere direttamente beni sul mercato.

Sono molte le prospettive dalle quali poter analizzare il comparto; tra le più rilevanti possono essere indicate  la concentrazione territoriale e la differenziazione tipologica. Se da un lato le tendenze del recente passato hanno visto il consolidamento della presenza dei grandi spazi commerciali, alimentari e non, in specifiche porzioni territoriali (nelle aree maggiormente urbanizzate della regione e più specificatamente nei sistemi metropolitani), dall’altro c’è stata una progressiva contrazione della presenza commerciale nelle aree periferiche e una maggiore diffusione di formati piccoli e medi nei principali centri urbani. Nel periodo dell’emergenza sanitaria il settore è stato interessato dalla crisi connessa a quelle delle economie urbane e dalle trasformazioni conseguenti al rinnovato concetto di prossimità. La nuova concezione della prossimità ha teso da un lato a valorizzare la vicinanza fisica tra consumatore e beni, coerentemente con la diffusione del modello urbano post-Covid, dall’altro ha rafforzato il concetto di prossimità digitale, connessa allo sviluppo tecnologico e alla diffusione dello svolgimento di una serie di attività da remoto, smart working in primis.

Da qui l’esigenza di analizzare più approfonditamente questo settore economico in relazione alle opportunità e criticità che oggi lo contraddistinguono e ai principali cambiamenti intercorsi e in atto.

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