Il mercato del lavoro in Toscana dopo i decreti riaperture

Barometro del Covid-19. Numero 13/2020

D. Marinari e N. Sciclone

Il Dpcm del 26 aprile, primo decreto della “fase 2”, inaugura le riaperture progressive e graduali dopo il lockdown da pandemia di Covid-19 iniziato l’11 marzo. Dal 4 maggio si allentano le maglie per manifattura per l’export, cantieri pubblici e commercio all’ingrosso. Segue il decreto del 17 maggio che, a partire dal giorno successivo, consente la ripresa, a determinate condizioni, di tutte le attività economiche e produttive, senza più distinzioni tra i codici Ateco loro attribuiti. Dal 3 giugno sono nuovamente consentiti gli spostamenti sul territorio nazionale e tra paesi UE. Un ritorno alla normalità, dunque, che ha fatto sperare in un rapido e visibile impatto sul mercato del lavoro. Nulla però è accaduto, solo la stagione del turismo balneare ha prodotto occupazione in misura sensibile, ma questa è destinata a cessare tra settembre e metà ottobre. La fine di giugno ha visto inoltre, come tutti gli anni, la chiusura dei contratti a termine della scuola, in misura pari al numero di posti di lavoro creati nelle aree costiere della regione. L’unico settore che, tra giugno e agosto, ha un numero di dipendenti superiore ai livelli del 2019 è quello delle costruzioni, a seguito della ripartenza di attività quali i cantieri anti-dissesto idrogeologico o per l’edilizia residenziale pubblica, scolastica e penitenziaria, ma il suo contributo positivo è troppo piccolo per influenzare il risultato complessivo. Al 31 agosto il numero totale di dipendenti in regione è allo stesso livello di fine aprile 2020. Sulle prospettive per l’autunno e l’inizio del nuovo anno pesano la situazione internazionale, con la crescita dei contagi in importanti nazioni europee nonché negli USA, e la “spada di Damocle” della fine del blocco dei licenziamenti economici. (…)

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