Rapporti e ricerche
Il Rapporto 2013 sul Sistema Rurale Toscano è pensato in maniera diversa rispetto ai precedenti. Si tratta, infatti, di un rapporto che cerca di restituire un’immagine più ampia e strutturale dell’agricoltura toscana e del mondo rurale, mettendone in evidenza gli elementi fondamentali (punti di forza e punti di debolezza), le criticità che potrebbero minarne le basi in un futuro prossimo e le opportunità da cogliere per rispondere prontamente alle nuove sfide.
Il 2013 è un anno importante anche perché si decidono le principali strategie e misure da adottare nella prossima fase di Programmazione dello Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020. Al fine di individuare le aree di intervento e le risposte di policy più adeguate, la Regione Toscana ha intrapreso un percorso partecipato con l’obiettivo di coinvolgere tutte le associazioni e gli enti interessati, fermi restando i vincoli imposti da Bruxelles. Infatti, la Commissione Europea fornisce le linee guida per la redazione dei PSR e individua le principali aree di intervento, nonché i massimali nazionali e regionali dei fondi disponibili, restringendo, di fatto, gli spazi di discussione e decisione.
Il Rapporto 2013 vuole essere, perciò, una prima introduzione alle priorità individuate dalla Commissione per l’agricoltura europea e a come sono state declinate a livello regionale. La redazione del PSR è, d’altra parte, un’occasione per fare il punto sullo stato dell’agricoltura toscana, che rappresenta non solo un settore economico di eccellenza, ma anche una modalità di cura e presidio del territorio. Inoltre, data l’importanza che rivestono le questioni legate all’innovazione, al cambiamento climatico e alla salvaguardia ambientale all’interno della nuova programmazione, il Rapporto 2013 esprime un punto di vista anche su queste tematiche.
Infine, le analisi presentate – esclusa la parte introduttiva relativa all’analisi congiunturale – utilizzano i dati del 2010 relativi al 6° Censimento dell’agricoltura. Il quadro che emerge dall’ultimo Censimento è di un’agricoltura italiana in transizione, in cui, oltre alla ristrutturazione legata alla ulteriore riduzione delle superfici coltivate, all’aumento delle dimensioni medie aziendali e alla contrazione della forza lavoro salariata, si intravedono segnali forti di diversificazione produttiva e di modificazione nell’organizzazione delle filiere. L’agricoltura toscana si inserisce all’interno di questo processo, seppure con alcune specificità regionali di cui si è tentato di dare conto all’interno di questo Rapporto