Working paper 13/2025 a cura di S. Iommi (IRPET), M. L. Maitino (IRPET), E. Pirani (Università degli studi di Firenze), M. Pittavino (Università Ca' Foscari di Venezia)
Una delle principali sfide delle società contemporanee, segnate dall’invecchiamento della popolazione, è garantire a tutti i cittadini condizioni di salute e benessere ottimali per il maggior tempo possibile. L’attenzione ai fattori che influenzano la salute e il benessere si è estesa dai fattori materiali a quelli immateriali, legati alla socialità e al benessere emotivo. Accanto a una buona alimentazione e all’attività fisica, tra le componenti degli stili di vita sani rientra sempre più spesso la partecipazione culturale, con le sue ricadute positive su funzioni cognitive, benessere psicologico ed emozionale, e relazioni interpersonali.
L’obiettivo del presente lavoro è verificare l’esistenza di una relazione causale statistica tra i consumi culturali e la percezione soggettiva dello stato di salute. Lo studio sfrutta i dati già esistenti dell’indagine campionaria ISTAT Multiscopo – Aspetti della Vita Quotidiana, che contiene informazioni su entrambi gli ambiti. Poiché i dati sono trasversali, è stato necessario trasformarli in una prospettiva longitudinale, mediante un approccio pseudo-panel. Sono stati creati gruppi di individui simili (“entità” nel testo), osservati nel tempo dal 2005 al 2019. Le diverse tipologie di consumo culturale sono state raggruppate per ambiti attraverso un’analisi in componenti principali (ACP), per valutarne l’efficacia.
I risultati confermano un effetto positivo dei consumi culturali sulla percezione dello stato di salute, sebbene con intensità diverse a seconda dell’ambito di attività. Ciò suggerisce la necessità di una maggiore attenzione e di interventi mirati in questo settore.