a cura di E. Conti e G. Ballarino
Il lavoro, svolto nell’ambito dell’Area di ricerca dell’Irpet “Lavoro istruzione e Welfare”, è stato coordinato da Enrico Conti e Gabriele Ballarino. Il testo è a cura di Gabriele Ballarino.
Hanno partecipato: Silvia Duranti (Irpet), Valentina Patacchini (Irpet), Davide Burgalassi (Irpet), Maria Luisa Maitino (Irpet), Annalisa Giachi (PromoPa), e Giovanni Maltinti (PromoPa).
L’indagine alle scuole è stata realizzata da PromoPa e Simurg Ricerche. Si ringraziano i partecipanti al Focus Group: Anna Maria Addabbo, Roberto Curtolo, Filippo Gellormino, Valerio Vagnoli e, in particolare, Roberto Bandinelli per la qualità del suo apporto conoscitivo e per l’indispensabile aiuto nella realizzazione del Focus Group.
Editing a cura di Elena Zangheri (Irpet).
La debolezza del rapporto tra scuola e mondo produttivo e del lavoro rappresenta, come è noto, una delle più evidenti criticità dell’economia e della società italiane. La discussione in proposito procede ormai da tre decenni, e ha riempito non solo gli scaffali nelle biblioteche universitarie, ma anche le pagine, non solo economiche, dei quotidiani. Né si tratta di una mera discussione: non è improbabile che questa separazione, la cosiddetta liceizzazione della scuola tecnica e professionale, abbia in qualche modo a che fare con la bassa crescita della produttività osservata nel paese dagli anni 90 in avanti, molto prima che la crisi tuttora in corso facesse sentire il proprio effetto. Inoltre, per il quindicennio che va dal 1996 al 2010 la principale linea di iniziativa, più o meno riuscita, della politica scolastica italiana, è stata proprio la riforma della scuola secondaria di secondo grado, e uno dei temi centrali su cui varie ipotesi di riforma si sono contrapposte è stato proprio il rapporto tra scuole e aziende e quello tra formazione professionale e formazione accademico-generalista.
Questo lavoro contribuisce alla discussione presentando la situazione attuale della scuola tecnico-professionale nella regione toscana.