La geografia dello sviluppo. Un’analisi per SLL delle regioni italiane, con approfondimento sulla Toscana

Nota di lavoro 15/2022 di S. Iommi, D. Marinari e M. Donati

Obiettivo di questo contributo è fornire una lettura sintetica delle caratteristiche strutturali e delle principali tendenze evolutive dei sistemi socio-economici locali alla scala nazionale, con approfondimento sulla Toscana.

L’unità territoriale di analisi adottata è quella dei Sistemi Locali del Lavoro di fonte ISTAT, ritenuta adeguata perché omogenea e confrontabile a scala nazionale e perché dotata di significato economico. Quest’ultima caratteristica deriva dal fatto che gli SLL sono costruiti sul principio del massimo auto-contenimento degli spostamenti quotidiani tra luoghi di residenza e luoghi di lavoro e individuano perciò, per definizione, dei  bacini locali in cui domanda e offerta di lavoro si incontrano e in cui si esercita la maggior parte delle relazioni economiche e sociali.

L’analisi, come anticipato, è divisa in due parti, la prima che guarda all’intero territorio nazionale e la seconda dedicata alla Toscana. I temi oggetto di approfondimento sono principalmente la specializzazione produttiva dei territori e il grado di partecipazione al mercato del lavoro (qui misurato con il tasso di occupazione), perché sono le due determinanti principali della crescita economica e della coesione sociale.

I dati analizzati confermano il quadro di un Paese caratterizzato da forti divari di sviluppo, spiegati dall’insufficiente diffusione territoriale delle attività più competitive, legate alla manifattura di tipo tradizionale e di tipo più innovativo. Queste categorie di attività appaiono eccessivamente concentrate nella parte centro-settentrionale del paese, con un asse sempre più spostato verso Est e in continua contrazione.

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