Nota di lavoro 24/2023 di T. Ferraresi e L. Ghezzi
Le interazioni tra l’economia toscana e quella cinese in termini produttivi si sono intensificate nel corso degli ultimi anni. L’ingresso della Cina nel WTO e l’eliminazione dell’Accordo Multifibre nei primi anni duemila hanno contribuito a plasmare il ruolo del gigante asiatico nell’economia mondiale, facendone nel tempo la “fabbrica” delle economie occidentali. La cosiddetta “Nuova Globalizzazione”, cioè la progressiva disaggregazione geografica della produzione in catene globali del valore, è in gran parte dovuta all’ascesa dell’economia cinese tra il 2000 e la Grande Recessione. Per la Toscana, al pari di altre economie regionali avanzate, ciò ha comportato una crescente competizione in alcune lavorazioni intermedie e finali tradizionali. Competizione che ha contribuito non poco a indebolire la dinamica del settore manifatturiero nel corso degli anni 2000. Allo stesso tempo, tuttavia, per le produzioni che hanno continuato a insistere sul territorio regionale, la possibilità di avvalersi del sistema produttivo cinese per la fornitura di alcuni input di base ha costituito un’opportunità per accrescere la propria competitività sui mercati internazionali, attraverso la delocalizzazione delle fasi della catena del valore a minor contenuto di valore aggiunto.
In questa breve nota diamo conto degli ultimi venti anni di relazioni commerciali tra la nostra regione e la Cina, attraverso una lettura ragionata dei dati relativi alle importazioni ed esportazioni di beni delle regioni italiane.