La quantificazione del danno da alluvione per imprese e famiglie

Nota di lavoro 30/2023 di C. Agnoletti, C. Ferretti, L. Ghezzi , M. L. Maitino, R. Paniccià, V. Patacchini, L. Piccini, L. Ravagli e N. Sciclone

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La presente nota illustra obiettivi, metodologia e risultati di una procedura di stima dei costi subiti da famiglie e imprese per gli allagamenti verificatisi a partire dal giorno 2 novembre 2023 nel territorio toscano.

La quantificazione del danno qui illustrata non è il frutto di un censimento: né statistico né amministrativo. Un censimento di tale natura richiederebbe, nel primo caso, il tempo necessario di una procedura di rilevazione (censimento statistico) a cui, nel secondo caso, dovrebbe essere aggiunta una contemporanea e/o successiva verifica di riscontro delle perdite economiche subite (censimento amministrativo).

L’esigenza di una rapida quantificazione dei danni subiti è in questa sede assolta attraverso una stima ricavata da fonti statistiche, di varia natura, i cui valori sono stati adeguatamente riproporzionati sulla scala territoriale interessata dall’evento meteorologico. Il tutto con l’obiettivo di ottenere, in prima battuta, il valore complessivo delle grandezze di flusso e stock potenzialmente esposte alla perdita economica.

Su tale aggregato, nelle variegate fattispecie successivamente descritte, è stato applicato uno scenario di dimensione del danno, fra i molti possibili, che è stato testato e costruito con l’ausilio di informazioni raccolte attraverso una interlocuzione, guidata attraverso un rapido questionario, con alcune associazioni di categoria.

Nel caso delle imprese, attraverso la modellistica Input/Output disponibile presso IRPET, oltre al danno diretto è stato calcolato anche il danno indiretto ed indotto. Il primo coinvolge settori ed imprese non direttamente colpite dall’alluvione, ma che sono in rapporti di scambio commerciale (per acquisto, ad esempio, di beni intermedi) con le aziende che hanno subito le perdite. Il danno indotto è quello potenzialmente collegato ad una contrazione dei consumi per minori redditi.

La metodologia qui adottata ha il vantaggio di essere replicabile su qualunque scala territoriale – con gli opportuni accorgimenti nell’impiego dei dati – e nel tempo.

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