Presentazione di L. Ghezzi e N. Sciclone
Se passato, presente e futuro sono le tre fasi in cui si articola l’incedere del tempo, la pandemia che ha colpito il pianeta ha avuto un tale impatto sulle vite delle persone, che ci ha costretto a focalizzare l’attenzione quasi esclusivamente sul presente, offuscando l’interesse per il passato, vista la scarsa connessione che aveva con il Covid-19. Allo stesso tempo il futuro è divenuto quasi un tabù per la paura causata dal senso di incertezza e smarrimento che stiamo ancora vivendo. Tutta l’attenzione si è quindi concentrata su quanto stava accadendo giorno dopo giorno nel corso del lockdown, con la necessità di monitorare in tempo reale l’evoluzione di una situazione che è apparsa sin da subito gravissima. Una necessità legittima per comprendere l’andamento della pandemia e per mettere a punto i primi interventi di emergenza, sia sanitari che economici.
Tuttavia, dimenticarsi di ieri, per concentrarsi solo sull’oggi, rimuovendo il domani, potrebbe indurci a pensare di ripartire, una volta superata l’emergenza, riavvolgendo semplicemente il nastro: come se tutto fosse stato un mero incidente di percorso, superato il quale il ritorno al passato rappresenterebbe un orizzonte, non solo possibile, ma anche auspicabile. Nei prossimi mesi le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria saranno invece particolarmente acute. Non solo a causa della loro dimensione, ma anche perché amplificheranno la portata di squilibri presenti da tempo anche nella nostra regione, con la conseguenza di allontanarci dal traguardo di una crescita duratura e inclusiva.
All’esame di questi aspetti è indirizzato quindi il presente Rapporto che, pur concentrandosi sul monitoraggio del presente, cerca di inserirlo all’interno del sentiero di crescita che stava percorrendo la Toscana al fine di fare luce sulle prospettive che è lecito attendersi per i prossimi mesi.