Osservatorio regionale della Cultura. Nota 2/2022 | A cura di Sabrina Iommi e Donatella Marinari
A differenza delle precedenti crisi sistemiche che si sono susseguite dall’inizio del nuovo millennio, la pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto molto importante dal lato dell’offerta e dunque sul comparto dei servizi, con picchi negativi su tutte le attività connesse a turismo, cultura e intrattenimento.
I settori della cultura presentano caratteristiche specifiche per molti aspetti.
Dal lato dell’offerta, sono fortemente dipendenti dagli andamenti della finanza pubblica, sia perché a diretta titolarità pubblica o perché comunque sussidiati, per cui risentono direttamente delle fasi di austerità dei bilanci pubblici e di blocco al turn-over degli addetti.
Dal lato della domanda, i settori culturali dipendono dalla consistenza dei flussi turistici, che sono soggetti sia a shock improvvisi che ha mutamenti strutturali e, per il segmento della domanda interna, da variabili strutturali a lenta evoluzione, come il livello di istruzione e benessere economico della popolazione residente.
Infine, essi sono contraddistinti da aspetti organizzativi (legati alla natura delle prestazioni) e normativi (legati a inquadramenti non sempre efficaci), che rendono particolarmente frequenti gli incarichi lavorativi temporanei e precari, che espongono i lavoratori alle fasi di crisi.
Per tutte le ragioni ricordate, le attività del comparto culturale hanno in generale subito pesantemente le conseguenze della pandemia, pur con alcuni distinguo.
L’ambito che più di tutti ha subito lo shock da pandemia è stato quello dello spettacolo, come conseguenza diretta sia dei divieti di assembramento e dei provvedimenti di chiusura delle sale, sia del blocco di interi segmenti della domanda (scuole e turismo). Segue il comparto dei musei, che nel medio periodo aveva beneficiato di una fase espansiva di valorizzazione (legata all’aumento dei flussi turistici), che ha mitigato gli effetti negativi di dipendenza dal bilancio pubblico.
Altri settori, pur avendo subito l’impatto del Covid, sembrano più interessati da crisi sistemiche. E’ il caso delle biblioteche, specialmente quelle di ente locale, che risentono soprattutto del blocco al turn-over del comparto pubblico e di alcuni settori di natura più decisamente industriale, come l’editoria e le produzioni cinematografiche, televisive e audio-video, che hanno subito lunghi periodi di ridimensionamento.
Nella nota, dopo un inquadramento rispetto al contesto europeo e nazionale, si approfondisce la condizione dei diversi settori in Toscana.
Osservatorio regionale della Cultura. Nota 4/2024 | di S. Iommi
Leggi...Osservatorio regionale della Cultura. Nota 2/2024 | A cura di S. Iommi
Leggi...Osservatorio regionale della Cultura. Nota 1/2024 | A cura di S. Iommi
Leggi...