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La ricerca, svolta nell’ambito delle attività comuni di IRPET con Regione Toscana, è stata realizzata da un gruppo di lavoro composto da Elena Cappellini, Silvia Duranti, Natalia Faraoni, Donatella Marinari e Valentina Patacchini, con la supervisione di Nicola Sciclone. L’introduzione è a cura del Prof. Francesco Pastore dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli.
Si ringraziano vivamente le scuole, le agenzie formative e le imprese per la disponibilità a partecipare ai focus group e per gli utili spunti. I focus group sono stati condotti con il supporto organizzativo di Roberta Pini di Eurema soc.coop.
L’apprendistato è uno dei canali principali di entrata nel mercato del lavoro da parte dei giovani nella regione, come è del resto nella tradizione produttiva della Toscana da almeno un decennio. E tuttavia, un canale d’entrata flessibile che consente al contratto di essere unico e specifico, ma anche, al contempo, di perdere le proprie caratteristiche identitarie, diventando nessuno, ed adattarsi così a tante condizioni diverse sia dal lato dell’offerta che della domanda al punto di divenire, allo stesso tempo, centomila contratti diversi di apprendistato, ognuno con le sue caratteristiche. Il Rapporto è strutturato in due parti: la prima, più ampia e strutturata in quattro capitoli, è dedicata all’apprendistato professionalizzante, che è anche, di gran lunga, la forma più diffusa, mentre la seconda parte, organizzata in un ampio capitolo unico, è dedicata, invece, all’apprendistato di primo livello.