Nota di lavoro 27/2023 di S. Duranti e N. Faraoni
Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, ossia della non corrispondenza tra la richiesta di personale da parte degli attori economici e i lavoratori in cerca di occupazione, può definirsi strutturale nel mercato del lavoro italiano, così come è ricorrente la sua presenza nel dibattito pubblico. Le cause del mismatch possono essere numerose e il fenomeno stesso può assumere più sfaccettature e andamenti nel tempo. La debolezza degli strumenti che tipicamente favoriscono l’incontro tra lavoratori e datori, quali le politiche attive, i contratti formativi e l’attività dei centri per l’impiego, è strutturalmente alla base della sua persistenza nel nostro Paese.
Negli anni recenti, caratterizzati dalla ripresa del mercato del lavoro post-pandemia, le difficoltà di reperimento di personale da parte delle imprese sembrano essersi ulteriormente acuite, come non di rado avviene nei periodi di rapida ripresa economica (Brunello e Wruuck, 2019). Anche le dinamiche demografiche possono avere un ruolo nella recente crescita del mismatch, in quanto le coorti in ingresso nel mercato del lavoro sono oggi di gran lunga meno numerose di quelle in uscita, rappresentate dalla generazione dei cd. baby boomers (Cassa Depositi e Prestiti, 2023).
L’aumento del mismatch tra domanda e offerta di lavoro è confermato dai risultati dell’indagine Excelsior, che ormai da molti anni rileva le intenzioni di assunzione delle imprese italiane. Rispetto al periodo pre-pandemico, la quota di assunzioni previste con difficoltà di reperimento è cresciuta in Toscana di 9 punti percentuali, passando dal 29% del biennio 2018-2019 al 38% del biennio 2021-2022. Le difficoltà di reperimento non riguardano solo figure apicali ma anche e soprattutto figure da impiegare nei processi produttivi, sia di livello base (operai) che intermedio (tecnici).
Le difficoltà che incontra il sistema produttivo nel trovare personale adeguato alle proprie esigenze possono rappresentare un elemento di freno alla positiva dinamica del ciclo economico, limitando le possibilità di crescita delle imprese o frenandone la produttività nel caso di matching sub-ottimali che richiedono importanti investimenti in formazione (Cedefop, 2010; 2015). Perciò è importante indagare le motivazioni che sottendono la crescita del fenomeno del mismatch degli ultimi anni, per meglio indirizzare le politiche attive verso la domanda di lavoro (salario minimo, contratti), l’offerta (sistema scolastico e formativo) e/o il sistema di intermediazione (centri per l’impiego).
Con questo obiettivo, Irpet ha condotto nel giugno 2023 un’indagine su un campione di imprese toscane della manifattura e del turismo, per raccogliere informazioni relative: i) alle difficoltà incontrate nella ricerca di personale, ii) alle prospettive future relativamente alle cosiddette transizioni digitale ed ecologica.
Segui l’intervento sul tema di Silvia Duranti su T24 Live del 16/10/2023