A cura di Sabrina Iommi con la collaborazione di Siris Academic (estrazione dei dati dagli archivi di interesse e la successiva validazione, nonché alcune elaborazioni)
Sia l’ambito dell’alta formazione e della ricerca che quello dei beni culturali trovano in Toscana un tessuto particolarmente denso e ricco di eccellenze.
Nel presente lavoro si utilizzano tecniche di text data mining, applicate a banche dati di pubblicazioni scientifiche internazionali e progetti europei di settore, per quantificare e caratterizzare le attività di ricerca e innovazione relative al settore dei beni culturali, che vedono la partecipazione di “attori” toscani. Si intendono con questo termine, sia le istituzioni della ricerca e dell’alta formazione (Università e scuole di alta formazione, CNR, INFN e altri istituti specializzati), sia quelle culturali (Fondazioni, Associazioni, Istituti culturali), sia infine gli enti pubblici (enti locali, soprintendenze, aziende sanitarie) e le imprese.
I risultati si prestano ad una lettura sia aggregata, che in profondità sul singolo progetto o soggetto.
Per la parte di lettura più aggregata, vengono rafforzate alcune caratteristiche già emerse in precedenti lavori. La Toscana conferma la sua specializzazione nel settore delle tecnologie applicate ai beni culturali: guardando, ad esempio, alla partecipazione ai progetti europei CIP, FP7 e H2020, la regione ottiene la seconda posizione nazionale, dopo il Lazio. Gli ambiti tecnologici più rilevanti risultano quelli della fotonica e delle ICT, che insieme a chimica-nanotecnologie e fabbrica intelligente, costituiscono le tre priorità tecnologiche scelte nella strategia di specializzazione intelligente regionale (RIS3).
I dati analizzati ribadiscono la presenza di specializzazioni territoriali diverse e complementari.
Firenze, infatti, oltre ad essere il territorio più presente sul tema dei beni culturali, con un volume di attività decisamente maggiore e la capacità di attivare reti di collaborazioni più varie (enti di formazione e ricerca, imprese, istituzioni culturali, operatori non profit), emerge per la sua specializzazione nelle tecnologie legate alle attività di restauro e conservazione. Guardando agli ambiti scientifico-disciplinari maggiormente coinvolti dalle pubblicazioni si evidenziano indici di specializzazione elevati per scienze fisiche, agrarie e ingegneria civile-architettura, oltre che per l’ambito CNR “beni culturali”.
Il secondo polo territoriale per rilevanza in termini di volume di attività è rappresentato da Pisa, che conferma la sua specializzazione nelle ICT e la grande apertura internazionale, anche verso aree geografiche non raggiunte dal capoluogo (Sudamerica, Africa, Cina). Gli ambiti scientifico-disciplinari di maggiore specializzazione per le pubblicazioni sono, nell’ordine, informatica, chimica, geologia, medicina.
Il terzo polo territoriale per rilevanza è infine Siena, che pur su volumi di attività molto più contenuti, mostra specializzazioni sui temi della biologia e delle discipline umanistiche, andando così a completare la dotazione regionale.
La lettura “verticale” sul singolo progetto o soggetto coinvolto, infine, consente di ricavare informazioni operative utili alla programmazione regionale, quali ad esempio, le imprese e i laboratori coinvolti, le modalità di collaborazione, le competenze richieste.
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