Legge di stabilità 2015: gli impatti sulla Toscana

Rapporti e ricerche

di Patrizia Lattarulo e Claudia Ferretti, Area Economia pubblica e territorio dell’IRPET, con la collaborazione di Sabrina Iommi (par. 2), Tommaso Ferraresi (par. 4) e Marialuisa Maitino (par. 5) .

cover Nota legge stabilità La legge di stabilità 2015 è stata generalmente accolta come un intervento in discontinuità con i precedenti governi, rivolta a introdurre manovre di rilancio economico all’interno di un rigido quadro di rispetto di vincoli di finanza pubblica. In questo senso le azioni più significative a scala locale riguardano:
1. la conferma del bonus sul reddito, pari a 80 euro di detrazione Irpef per i redditi inferiori a 26 mila euro;
2. la riduzione dell’Irap per la parte a carico della componente costo del lavoro;
3. l’applicazione di nuovi vincoli finanziari ai bilanci regionali (dal tetto di spesa al rispetto dei saldi), nonché la riduzione della capacità di spesa per 4 mld di euro;
4. la riduzione di capacità di spesa per le province e le città metropolitane, con effetti sul processo di riordino istituzionale; la riduzione del personale;
5. l’allentamento degli obiettivi di Psi a carico dei comuni, in parte compensati dall’introduzione di principi di armonizzazione contabile rilevanti ai fini del Psi stesso; (crediti inesigibili).
È da notare che a interventi di rigore finanziario si aggiungono misure contabili (comuni province e regioni) e sul personale (province) destinate a costituire vincoli aggiuntivi alla capacità di azione degli enti.
In questa nota si presentano le principali implicazioni sui bilanci degli enti toscani e e su famiglie e imprese.

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