Nota rapida 10/2022 di S. Turchetti
Lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, che va dal lavoro nero o grigio fino a fenomeni di vera e propria riduzione in condizione di schiavitù, è un fenomeno storicamente determinato, che trova le sue radici nei rapporti di subordinazione dei coloni e dei mezzadri nelle campagne, alimentati oggi dalla presenza di nuovi attori, i migranti, e dell’intermediazione non sempre lecita di lavoro (Di Marzio, 2017). Nonostante i cambiamenti degli ultimi decenni nell’organizzazione del settore agricolo – l’aumento dell’incidenza di lavoro dipendente, soprattutto stagionale, a parziale sostituzione della manodopera familiare – e una maggiore strutturazione delle aziende, il lavoro agricolo resta caratterizzato da estrema fluidità e difficile tracciabilità e comprensione. Del resto, come per tutti i settori, il fenomeno dello sfruttamento del lavoro è, per definizione, non osservabile.
A fronte di queste difficoltà, proviamo comunque a restituire un quadro di questo fenomeno in Toscana, analizzando i dati e le informazioni attualmente disponibili a livello regionale.
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