MOBILITÀ RESIDENZIALE E PENDOLARISMO IN TOSCANA

a cura di S. Iommi e D. Marinari

Sabrina Iommi e Donatella Marinari

La redistribuzione territoriale della popolazione è storicamente uno dei principali fenomeni che consente di interpretare la geografia dello sviluppo regionale.

A metà degli anni ’70, successivamente al decollo manifatturiero della regione, Becattini osservava come i toscani si fossero spostati dalle zone periferiche verso la campagna urbanizzata di piccola impresa, le aree turistico-industriali della costa e le principali città. Con ciò descrivendo gli ambienti della formula produttiva toscana.

Successivamente il legame luogo di residenza-luogo di lavoro è stato progressivamente ampliato e reso più complesso dalla crescita, in numerosità e distanza, degli spostamenti pendolari consentiti dal miglioramento dei trasporti.

A partire da un inquadramento demografico di lungo periodo, il lavoro analizza le scelte residenziali degli ultimi venti anni allo scopo di mettere in evidenza l’emergere di una nuova geografia dello sviluppo, individuando i territori attrattivi, nei confronti di chi e per quale motivo.

Tra i fenomeni quantitativamente più rilevanti figurano indubbiamente il decentramento delle residenze dalle principali città verso le corone urbane e le aree distrettuali e gli arrivi di nuova popolazione dall’estero.

La sub-urbanizzazione, pur rilevante negli impatti, ha di fatto rafforzato la struttura insediativa storica della regione, dato che la redistribuzione delle residenze è avvenuta in modo estremamente selettivo, per la maggior parte nella pianura tra Firenze e la costa, che si conferma come l’area delle economie di agglomerazione regionali. Flussi pendolari intensi, di dominanza e di scambio tra pari, caratterizzano questo ambito regionale.

Gli arrivi dall’estero, invece, hanno avuto impatti positivi su tutte le tipologie territoriali, anche nei centri urbani e nelle aree interne che più soffrono, in misura diversa, dei problemi di invecchiamento e spopolamento. La contrazione di questi flussi, già leggibile dal 2013, avrà dunque conseguenze rilevanti, oltre che a livello regionale aggregato, su queste specifiche tipologie territoriali.

Fra i fenomeni emergenti, numericamente ancora contenuti, merita di essere segnalata l’attrattività esercitata da alcune aree di pregio ambientale e architettonico nei confronti di specifici target di nuovi residenti, mediamente più anziani e a più alto reddito. Si tratta di un fenomeno, quello delle cosiddette “amenities migration”, che può avere impatti di tutto rilievo per lo sviluppo di aree a bassa densità e lontane dalle principali agglomerazioni, di cui la Toscana è ricca.

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