Rapporto a cura di Enrico Conti
Il Rapporto è stato curato da Enrico Conti. Le elaborazioni statistiche sono di Massimo Donati
Su scala globale il 2021 è un anno ancora molto difficile per il turismo. Dopo un 2020 disastroso (-72,8%), gli arrivi alle frontiere internazionali crescono solo del 4%. In Toscana, dopo un 2020 in cui si perdono circa 26 milioni dei 48 di presenze del 2019 (-54%), il 2021 è certamente caratterizzato da una ripresa molto significativa (+43,2%), che mette in evidenza la resilienza turistica della regione. Dopo una riduzione nel 2020 sostanzialmente in linea con quella complessiva della penisola, la crescita del 2021 supera di circa 10 punti percentuali quella italiana. Si tratta di una performance non scontata, data anche la maggiore esposizione del sistema regionale ai mercati internazionali, e la sua specializzazione nel turismo culturale in città d’arte, particolarmente penalizzato dalla pandemia. Una performance possibile grazie alla varietà e alla ricchezza dell’offerta turistica della regione e al conseguente equilibrio di composizione della domanda in termini di origine e destinazione dei turisti. Il confronto dell’andamento mensile e l’analisi per origine e destinazione dei turisti in Toscana suggerisce che la componente del turismo domestico ed europeo, tornato nel 2021 a visitare le aree balneari e rurali della Toscana, abbia costituito il fattore competitivo capace di spiegare il differenziale positivo della ripresa della regione.
La ripresa del 2021 è dunque vigorosa ma non sufficiente, tuttavia, a avvicinare i livelli del 2019 che restano ancora lontani (-31,5%). La dinamica è condizionata dall’andamento dei primi 5 mesi del 2021, ancora pesantemente caratterizzati dal Covid19 e dalle misure restrittive, sanitarie e sulla mobilità, messe in campo per combatterlo. La ripresa si rafforza dunque con l’arrivo dell’estate e fino all’autunno inoltrato, quando la comparsa della variante “Omicron” frena la crescita e ridimensiona gli entusiasmi rispetto alle previsioni per il 2022, che in ogni caso restano ancora oggi, anche considerando gli effetti dell’irrompere della guerra russo-ucraina, al rialzo rispetto al 2021. (…)