Nota congiunturale 28/2024 a cura di T. Ferraresi, L. Ghezzi e D. Marinari
In un contesto macroeconomico internazionale contrassegnato da luci e ombre, la lettura della dinamica del sistema produttivo toscano nel corso della prima parte del 2024 risente ancora di spinte contrapposte. Da una parte, il recente rientro dell’inflazione entro i target fissati dalle principali banche centrali ha favorito una politica di riduzione dei tassi di interesse, che ha vivacizzato la domanda internazionale. Dall’altra, la precedente impennata dei prezzi con la intonazione restrittiva della politica monetaria, ha lasciato in dote una pesante eredità nella capacità di spesa delle famiglie, limitandone i consumi.
Ne emerge per il sistema produttivo regionale un quadro in cui le luci si alternano ancora alle ombre. La produzione industriale, nel suo complesso, ha continuato a scendere nel secondo trimestre 2024, in linea con il dato registrato a livello nazionale e di riflesso della crisi del comparto moda. Le esportazioni, tuttavia, hanno accelerato, spinte dalla dinamica di poche, estremamente concentrate, produzioni, prodotti farmaceutici e macchinari su tutti. Due specializzazioni, non a caso, la cui ciclicità appare slegata da quella che caratterizza i più tradizionali beni di consumo prodotti dall’economia toscana.
Nel mercato del lavoro si osserva un calo della domanda con la diminuzione degli avviamenti che si collega essenzialmente alla contrazione delle assunzioni nell’industria e nei servizi di alloggio e ristorazione. Nella manifattura pesa il perdurare, e l’aggravarsi, delle difficoltà nei settori legati alla moda, mentre nei servizi di alloggio e ristorazione hanno influito le avverse condizioni meteo nel mese di maggio che hanno ritardato l’inizio della stagione turistica.
Nel secondo trimestre del 2024, nonostante la riduzione della domanda, la dinamica degli addetti dipendenti mostra ancora una variazione positiva, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e il numero medio di dipendenti supera di 34mila unità, +2,6%, il valore del 2023. La dinamica appare però in rallentamento dal +3,2% del terzo trimestre 2023 al +2,6% attuale. Nei settori manifatturieri si osservano variazioni negative anche piuttosto importanti come nel caso dell’industria conciaria e di quella delle calzature. Un ulteriore segnale della congiuntura non favorevole per il comparto manifatturiero è rappresentato dall’importante aumento dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali.