Strategie di investimento nelle politiche di sviluppo territoriale connesse a cultura e turismo
Gli investimenti in cultura, turismo e commercio in Toscana nel ciclo di programmazione 2007-2013

a cura di S. Iommi e D. Marinari

a cura di Sabrina Iommi e Donatella Marinari, per l’Area Economia Pubblica e Territorio coordinata da Patrizia Lattarulo; Stefano Rosignoli ha collaborato per le stime input-output

Il Rapporto, commissionato a IRPET da Regione Toscana – Area di Coordinamento Programmazione, è
stato curato da Sabrina Iommi e Donatella Marinari, per l’Area Economia Pubblica e Territorio
coordinata da Patrizia Lattarulo. Stefano Rosignoli ha collaborato per le stime input-output (par. 5). Si
ringraziano Giovanni Bernacca di Regione Toscana – Area Programmazione, per il supporto nella
ricostruzione degli archivi, insieme ai settori Politiche e incentivi per la qualificazione delle destinazioni
turistiche e commerciali, Valorizzazione del patrimonio culturale, Controllo strategico di gestione
e Artea. Si ringrazia, infine, Laura Fossi per l’indice di attrazione turistica (nota 7).

Il lavoro stima la dimensione del settore culturale per la Toscana e ricostruisce gli investimenti pubblici complessivi sul tema, analizzando la spesa per gli investimenti afferenti al ciclo di programmazione 2007-2013. Si tratta di un ammontare complessivo di 660 milioni di euro, finanziati congiuntamente da fondi europei, statali, regionali e degli enti locali, con cui sono stati realizzati 609 interventi in infrastrutture pubbliche di natura culturale, turistica e commerciale. Dopo un’analisi descrittiva degli interventi, tesa a evidenziare le caratteristiche distintive in termini di contenuto tematico, dimensione economica e localizzazione dei progetti, il lavoro approfondisce l’analisi delle determinanti delle diverse scelte di investimento e, infine, stima gli impatti in termini di creazione di reddito e occupazione nel breve periodo e di attivazione di presenze turistiche addizionali nel lungo. Una particolare attenzione è rivolta agli effetti riconducibili alle modalità di governance degli investimenti e, in primo luogo, alle nuove pratiche di programmazione introdotte.