Trimestrale di informazione dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro
A livello nazionale nel primo trimestre del 2021 il Pil, dopo la contrazione dell’ultima parte del 2020, mostra un lieve recupero segnando +0,1% sul trimestre precedente; il calo rispetto allo stesso periodo del 2019 si riduce a -0,8% (era -6,5% nel IV trimestre 2020). In Toscana il nuovo anno riparte con alcuni segnali positivi. In particolare il settore industriale ha tratto beneficio dalla forte ascesa della domanda internazionale e nel primo trimestre 2021 la produzione ha proseguito sul sentiero di avvicinamento ai valori pre crisi. Il sostanziale recupero dell’attività produttiva è diffuso tra i settori della regione con la rilevante eccezione rappresentata dalle produzioni del comparto Moda. La ripresa del ciclo economico, però, non si è ancora riflessa adeguatamente sul ciclo occupazionale. A marzo 2021 si cominciano a vedere i primi segni di recupero sull’anno precedente, in modo particolare per gli avviamenti, sebbene non sufficienti a tornare ai livelli pre Covid, Nel complesso gli addetti dipendenti registrano una variazione negativa contenuta rispetto ai primi tre mesi dell’anno scorso e sono vicini ai valori dello stesso periodo del 2019. Questo risultato è dovuto a un fortissimo effetto composizione per cui le perdite sono concentrate nei settori terziari e in quelli della manifattura del made in Italy. Il commercio e i servizi, al netto dei settori dell’istruzione e della sanità entrambi in crescita, segnano un calo di circa 19mila dipendenti rispetto al primo trimestre del 2020, 11mila nei servizi turistici, e i settori della moda ne perdono circa 5mila. Viceversa si registrano buoni risultati nelle costruzioni, nella meccanica e nella chimica e farmaceutica. Le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni e fondi di integrazione salariale tra gennaio e maggio di quest’anno sono in sensibile riduzione ma, a conferma delle persistenti difficoltà, gli unici settori con variazioni positive sono quelli del commercio e del turismo.
In questo supplemento al Flash Lavoro n. 48/2021 vengono presentate le principali tendenze del mercato del lavoro regionale nei primi sei mesi del 2021. L’analisi è limitata al settore dipendente, al netto della Pubblica Amministrazione e dell’Istruzione, e ai principali contratti (tempo indeterminato, tempo determinato e apprendistato), poiché il settore pubblico, così come il lavoro somministrato, ha tempo fino al giorno 20 del mese successivo per effettuare le comunicazioni obbligatorie e, quindi, i dati del mese giugno non sono ancora completi.
Dopo il lungo periodo di alternanza tra zone rosse e arancioni, iniziato in Toscana il 13 novembre del 2020 e terminato a metà aprile del 2021, il mese di giugno conferma i segnali positivi osservati a maggio. In questi due mesi, per la prima volta dall’inizio della pandemia, il numero di contratti avviati supera il valore registrato nel corrispondente periodo del 2019. Il numero di addetti dipendenti nel secondo trimestre è ancora inferiore a quello del 2019 a causa delle scarse attivazioni di aprile ma segna un sensibile rialzo rispetto all’analogo trimestre 2020. Questo risultato è interamente dovuto ai tempi determinati mentre diminuiscono gli apprendisti e i contratti a tempo indeterminato mostrano variazioni solo leggermente positive. Nei settori più a lungo soggetti alle restrizioni (servizi turistici e commercio) la differenza tra avviamenti del secondo trimestre 2021 e l’analogo periodo del 2019 è ancora significativa anche se sia a maggio sia a giugno i nuovi contratti sono stati superiori a quelli dello stesso periodo del 2019, evidenziando una tendenza al recupero di una stagione necessariamente partita in ritardo. Nel manifatturiero la flessione della domanda di lavoro è ancora presente nei settori del made in Italy. I saldi nel trimestre sono, però, positivi in tutti i settori a causa della forte contrazione delle cessazioni. I giovani in genere e le donne immigrate continuano a essere le categorie più colpite dalla crisi occupazionale. Tra i Sistemi Locali del Lavoro emergono le criticità dell’area fiorentina, legate al crollo del turismo internazionale e alle difficoltà dei settori della moda.
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