Trimestrale di informazione dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro
Nel primo trimestre 2022, in Italia, l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dell’1,5% rispetto al trimestre precedente e del 6,7% rispetto al primo trimestre 2021; nello stesso periodo il Pil è cresciuto dello 0,1% in termini congiunturali e del 6,2% in termini tendenziali. Anche in Toscana, nei primi mesi del nuovo anno, continua la fase espansiva del mercato del lavoro. Gli addetti dipendenti crescono sia su base congiunturale, sul quarto trimestre 2021, che tendenziale. Anche rispetto allo stesso periodo pre-Covid si registra un aumento significativo. I segni positivi, rispetto al primo trimestre 2021, si osservano nella quasi totalità dei settori. Superiori alla media sono gli andamenti osservati per le costruzioni e per il comparto dell’industria in senso stretto, eccetto il cd. Made in Italy che non recupera ancora i livelli del 2019. Nel terziario il commercio al dettaglio e, in particolare, i servizi turistici mostrano ancora valori inferiori a quelli dello stesso periodo pre-Covid. Anche la domanda di lavoro, espressa in avviamenti, è in crescita e non solo rispetto allo stesso trimestre del 2021, periodo in cui le assunzioni sono state inferiori ai già bassi livelli del 2020, ma anche al dato del 2019. In forte diminuzione il numero di disoccupati e il tasso di disoccupazione, si riduce la quota dei cosiddetti scoraggiati mentre aumenta la partecipazione al mercato del lavoro anche per la componente femminile. Il ricorso agli ammortizzatori sociali si è decisamente ridimensionato con un numero di ore autorizzate, tra gennaio e maggio, inferiore di 62 milioni (-81%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Il lavoro povero è un problema strutturale nel nostro paese che l’inflazione, recentemente scaturita dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina, rischia di rendere insostenibile. Non è un caso che negli ultimi tempi il dibattito, politico e scientifico, sull’opportunità di introdurre un salario minimo sia tornato di grande attualità. è di questi ultimi giorni la notizia che Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo per l’introduzione di una direttiva che garantisca un salario minimo adeguato e un rafforzamento del ruolo delle parti sociali e della contrattazione collettiva in tutti gli Stati Membri. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha, invece, presentato qualche mese fa la relazione di un gruppo di esperti del mercato del lavoro che indica alcune proposte di interventi e misure di contrasto alla povertà lavorativa, tra cui l’introduzione di salari minimi adeguati. Un salario minimo adeguato rappresenta, infatti, come indicato nella relazione, condizione necessaria, anche se non sufficiente, per contrastare la povertà lavorativa degli occupati dipendenti.
In questo approfondimento, cerchiamo di conoscere più a fondo il fenomeno del lavoro povero dei lavoratori dipendenti in Toscana, utilizzando come base dati di riferimento quella delle dichiarazione dei redditi dei contribuenti toscani.
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