Trimestrale di informazione dell'Osservatorio regionale del Mercato del lavoro
IL QUADRO D’INSIEME
In Italia, nel primo trimestre 2024, “l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 1,5% rispetto al primo trimestre 2023. Nello stesso periodo il Pil ha registrato una crescita sia in termini congiunturali (+0,3%) sia in termini tendenziali (+0,7%)”.
In Toscana la domanda di lavoro, espressa dagli avviamenti, ritorna a crescere dopo il rallentamento registrato nel corso del 2023 segnando +1,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente. L’aumento è diffuso tra i settori del terziario, molto intenso nei servizi di alloggio e ristorazione, mentre continua la contrazione delle assunzioni nell’industria in particolare nel comparto della moda. Un ulteriore segnale della congiuntura non favorevole per il settore manifatturiero è rappresentato dalla domanda di ammortizzatori sociali, sia cassa ordinaria sia fondo artigiani, che permane elevata.
Gli addetti dipendenti sono, comunque, ancora in crescita, +2,9%, sullo stesso trimestre del 2023 trainati dall’occupazione a tempo indeterminato. Calano apprendisti e contratti a termine mentre aumentano i lavoratori in somministrazione e i collaboratori.
Nella manifattura si mostrano in perdita l’industria conciaria, delle calzature e della pelletteria nonché la lavorazione dei metalli al cui interno si trovano lavorazioni, quali la minuteria metallica, legate agli accessori della moda. Gli aumenti più consistenti interessano l’industria farmaceutica, la fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici, i mezzi di trasporto e l’orefi ceria. Nel terziario i servizi turistici si distinguono per il consistente aumento così come il terziario avanzato.
Anche secondo i dati campionari della Rilevazione RFL di Istat il mercato del lavoro toscano mantiene una intonazione espansiva: la partecipazione resta alta nonostante il calo della popolazione in età da lavoro; gli occupati aumentano, mentre continua la flessione del numero di disoccupati.
Approfondimento
IL LAVORO AGRICOLO IN MOVIMENTO: ALCUNE EVIDENZE IN TOSCANA
a cura di Sara Turchetti
Le conseguenze del cambiamento strutturale sul mercato del lavoro agricolo sono un tema classico dell’economia agraria (Timmer, 1988) e dipendono fortemente dal livello di sviluppo del contesto di riferimento. Se nei paesi in transizione a prevalere è la contrazione dell’offerta di lavoro in agricoltura, conseguente alla migrazione della popolazione rurale verso i contesti urbani e i settori dell’industria e dei servizi, nelle economie avanzate le implicazioni possono essere miste e non necessariamente prevedibili (Christiaensen et al., 2021). Infatti, la tendenza alla dismissione di molte aziende agricole e l’innescarsi di processi di selezione favorevoli alla sopravvivenza di quelle più competitive, può determinare una riduzione della domanda di lavoro, soprattutto quello meno qualificato. D’altra parte, il venir meno della manodopera familiare, dovuto non solo a dinamiche strettamente connesse con il mondo agricolo, può avere esiti opposti, con una crescente sostituzione tra lavoro familiare e lavoro salariato e di utilizzo di lavoro immigrato. Qui si presenta una breve analisi sul caso del lavoro agricolo in Toscana.
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