Toscana Notizie – Flash Lavoro n. 61/2024

Trimestrale di informazione dell'Osservatorio regionale del Mercato del lavoro

IRPET - Regione Toscana Settore Lavoro

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IL QUADRO D’INSIEME

In Italia, nel secondo trimestre del 2024, “l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è diminuito del -0,2% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dell’1,6% rispetto al secondo trimestre 2023. Nello stesso periodo il Pil ha registrato una crescita sia in termini congiunturali (+0,2%) sia in termini tendenziali (+0,9%)”.
In Toscana la domanda di lavoro, espressa dagli avviamenti, dopo la ripresa del primo trimestre che aveva seguito la contrazione del 2023, torna a mostrare segnali di rallentamento con un numero complessivo di nuovi contratti inferiore del -2,8% a quello del corrispondente periodo dell’anno precedente. La diminuzione delle assunzioni è diffusa tra i settori tuttavia i servizi di alloggio e ristorazione hanno contribuito in modo importante, dato il loro peso, al risultato complessivo. Anche buona parte delle attività manifatturiere presenta variazioni negative seppure con intensità maggiore per il comparto della moda. Un ulteriore segnale della congiuntura non favorevole per il settore manifatturiero è rappresentato dall’importante aumento delle ore autorizzate di CIG ordinaria tra gennaio e luglio di quest’anno, quasi raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2023.
Gli addetti dipendenti sono, comunque, ancora in crescita seppure a un tasso più contenuto rispetto al precedente trimestre, +2,6%, trainati dall’occupazione a tempo indeterminato. Calano apprendisti e contratti a termine mentre aumentano i lavoratori in somministrazione e i collaboratori.
Tra i diversi settori la manifattura registra la variazione più contenuta e, al suo interno, il Made in Italy ha una variazione tendenziale prossima a zero con le lavorazioni legate alla moda in negativo con la sola eccezione delle confezioni di abbigliamento. Gli aumenti più consistenti interessano l’industria farmaceutica, la produzione di macchine e apparecchi e l’oreficeria. Nel terziario i servizi turistici sono ancora in aumento seppure con minore intensità rispetto al primo trimestre.
I disoccupati stimati da ISTAT sono inferiori al valore del secondo trimestre 2023 di 24mila unità, ugualmente distribuite tra donne e uomini e il tasso di disoccupazione cala da 5,3% a 3,9%. In crescita il tasso di occupazione tra i 15 e 64 anni, sia per le donne sia per gli uomini.

Approfondimento
L’OCCUPAZIONE GIOVANILE IN TOSCANA NEGLI ULTIMI 15 ANNI

a cura di Donatella Marinari

Nel 2023 i giovani con meno di 30 anni in Toscana sono circa 505mila, allo stesso livello del 2008. Nel corso degli anni considerati è, però, mutata la loro composizione per condizione professionale e non professionale. Sono aumentati gli studenti con conseguente diminuzione degli occupati, così come degli inattivi. Principalmente ciò è stato determinato dal “ringiovanimento” della loro struttura per età, sono cresciuti i ragazzi più giovani, in particolare tra i 15 e 19 anni, mentre sono diminuiti i più adulti, 25-29 anni, e più occupabili poiché solo in piccola percentuale impegnati in un percorso di studi. Nel complesso il loro tasso di occupazione, calcolato al netto degli studenti, dopo la forte diminuzione degli anni di crisi 2008-2014, ha visto una crescita sostenuta eguagliando, nel 2022 e 2023, quello dei più adulti. Va osservato, però, che questo risultato è in buona parte dovuto alla diminuzione dei ragazzi non studenti, se il loro numero fosse rimasto costante al livello del 2008 il tasso sarebbe stato di 10 punti inferiore. L’aumento delle età più giovani, unito alla cresciuta propensione a intraprendere/continuare un percorso di studi, ha portato la quota dei cosiddetti NEET contrarsi raggiungendo nel 2023, per la prima volta, il livello medio dei paesi dell’Unione Europea. Permangono le difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro con il tasso di disoccupazione che, seppure in continua riduzione dal 2015, resta, in modo pressoché costante, superiore a tre volte a quello degli adulti di trent’anni o più. Altre peculiarità dell’occupazione dei più giovani sono l’alta proporzione di contratti a termine, a part-time, in gran parte involontario, nonché la forte concentrazione in pochi settori, in particolare ristorazione e alloggio, a basse retribuzioni tutte caratteristiche che sono cresciute nel periodo. I giovani restano una categoria a bassa intensità di lavoro, poche giornate di lavoro nell’anno e a orario ridotto, con redditi inferiori a quelli degli adulti, anche nel caso di contratto a tempo indeterminato e full-time data la loro alta presenza in settori dove le retribuzioni sono più basse.

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