UN ANNO DI PANDEMIA. Impatti e strategie per la ripartenza

Osservatorio regionale della Cultura. Nota 1/2021 | A cura di Sabrina Iommi. Elaborazione dati Donatella Marinari

L’inizio di marzo 2021 ha segnato un anno esatto dal primo provvedimento di chiusura totale sul territorio nazionale di cinema, teatri, musei e biblioteche a causa del Covid-19.

Fatta eccezione per una parziale riapertura estiva (dal 18 maggio per musei e biblioteche; dal 15 giugno per lo spettacolo), con numeri contingentati e con i principali bacini di domanda bloccati (turismo internazionale e scuola), il settore delle attività culturali, chiuso di nuovo dal 26 ottobre, è senza dubbio tra gli ambiti più colpiti dai provvedimenti di contenimento della pandemia. L’unica novità recente in proposito è stata la parziale riapertura al pubblico dei musei (solo in zona gialla e in giorni feriali) a partire dal 16 gennaio 2021. Mentre la successiva possibilità di estendere le aperture museali al week-end e di far ripartire cinema, teatri e altri spettacoli dal vivo, sulla base di protocolli di sicurezza “rafforzati” a partire dal 27 marzo, sembra ormai destinata a rimanere solo sulla carta, a causa della nuova impennata dei casi sanitari. Molti operatori si sono ormai rassegnati a programmare la ripartenza delle attività non prima dell’estate o, a seconda degli ambiti, solo per l’autunno 2021. (…)

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